Circa 2 settimane fa girovagando nel web tra i vari siti che parlano di libri mi sono imbattuta nella recensione di un libro che mi ha colpita.
Si tratta del romanzo “Dovrei essere fumo” dello scrittore bolognese Patrick Fogli, uscito quest'anno a cura della casa editrice Piemme.
In primo luogo mi ha colpito la copertina.
Dovrete sapere che io ho una certa predilezione per i libri ambientati durante la seconda guerra mondiale e che parlano di nazi-fascismo.
Quella svastica in copertina per me è stata una calamita, come anche il titolo. La buona recensione ha fatto il resto. Libro preso, letto... finito l'altro ieri.
La storia si dipana su due binari.
Il primo ambientato nell'attualità, scritto in terza persona presente, dove il protagonista è Alberto ex militare provato dall'esperienza diretta della guerra.
Il secondo scritto sotto forma di memorie, in prima persona, ci racconta gli anni che Emile ebreo francese ha passato nel campo di sterminio di Auschwitz. (Preparatevi ad un bel pugno nello stomaco!)
Poi il finale funge da congiunzione tra le sue storie.
Patrick Fogli scrive decisamente bene e riesce a dare al romanzo un buon ritmo.
Non mi ha convinto fino in fondo il finale e alcuni particolari/coincidenze li ho trovati poco credibili ma nel complesso è stata una lettura piacevole e interessante, che mi porta a voler conoscere meglio questo autore a me prima sconosciuto.
Se avete voglia di un romanzo ben scritto con un buon ritmo che si snoda tra presente e recente passato “Dovrei essere fumo” probabilmente è quello che fa per voi.
Buona lettura!
Denny
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