Se si contempla il cielo di notte, specialmente nelle notti estive quando il cielo è sereno ci si accorge di come è bello e luminoso il firmamento e di come è interessante ed affascinante stare con il nasino all'insù alla ricerca di quella stella oppure di quell'altra, o di quell'altra ancora che brilla più di tutte.
E non ci sono solo stelle, sapete bambini?
Ci sono i pianeti, le nebulose, tutta la galassia e la via lattea, un universo meraviglioso e fantastico. Ma io non vi parlerò di questo universo perché ne so poco, proprio quanto voi!
Ma di una stellina piccola piccola senza nome, una molto luminosa.
Dovete sapere che questa stellina era molto vanitosa. Tutte le notti spuntava superba nel cielo e chiedeva spesso alla luna di rischiararle con la sua luce in modo che il mondo la potesse notare.
La luna le rispondeva che era già molto luminosa e che il mondo la vedeva, perché lei stessa aveva notato che dei bambini al momento di coricarsi si affacciavano alla finestra con il loro nasino schiacciato sul vetro per salutarla e augurarle la buonanotte. Ma la stellina non era molto convinta ed un giorno confidò alla luna:
- Sai cosa vorrei fare? Vorrei scendere sulla Terra, almeno laggiù mi sentirei importante, qui non mi sento tanto utile! Vedi, solo di notte il mondo mi ama, ma di giorno quando il sole spunta non sono più niente e nessuno si accorge di me, il sole invece è importante ed immenso - proseguì Stellina.
- Ehi! Che hai da lagnarti, forse che il sole brilli di notte? - rispose la Luna.
- No di certo! - rispose Stellina.
- Non brilla e allora non fa la tua stessa vita?
- Oh si! Ma lui è grande ed immenso ed io non sono solo che un pulviscolo al suo confronto, vorrei essere anch'io un poco importante. Su via, cara Luna, aiutami tu a scendere sulla Terra.
La luna ci pensò un po', poi disse: - Sei testarda e sbadata, non sai cosa ti aspetta laggiù, ma non voglio sopportare a lungo i tuoi piagnistei, fai quello che vuoi!
- Ma allora mi aiuti? - disse Stellina implorandola
La Luna con aria imbronciata non disse nulla, ma rischiarò vivamente la Terra e la piccola stella scivolò giù giù per la scia luminosa fino a raggiungere quasi la Terra. Allora a Stellina parve che tutto il mondo la contemplasse e si sentì finalmente importante e felice.
Avrebbe voluto rimanere in quella dimensione perché le sembra di essere in contatto con il genere umano, ma non poteva dimenticare l'avvertimento della Luna: "Non sai cosa ti aspetta laggiù!" le aveva detto in un modo un po' rude e materno.
Stellina rimase per giorni interi nello spazio tra il cielo e la Terra e scrutò il mondo. Si avvide di quante bellezze e gioie terrene c'erano, ma notò anche quanto squallore e tristezza affliggeva il genere umano. Meditò a lungo prima di scendere definitivamente sulla Terra e dopo tanta riflessione, si convinse che non si può gettar via per vanità la propria esistenza, perché se avesse toccato il suolo si sarebbe sgretolata e non sarebbe rimasto più nulla di lei.
Pregò la Luna di rischiarare ancora di più la Terra perché voleva cogliere ogni sfumatura dell'esistenza terrena per capire il genere umano e quando ebbe finalmente capito, tornò silenziosa e mesta attraversò la scia luminosa dello spazio.
Da quel giorno imparò ad essere più umile e meno vanitosa, si accorse di ciò che la circondava ed imparò ad amare ed apprezzare le piccole cose dell'Universo.
Trovò finalmente nell'immensità celeste la felicità tanto sospirata.
MORALE: A volte rincorriamo la felicità in luoghi lontani mentre l'abbiamo vicina.
Milano, 1976
Nonna Mariuccia
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