Scrivere di tutto questo in un solo articolo era praticamente impossibile, così affronterò volta per volta ogni singola tematica, ormai presente nella quotidianità di ogni adolescente, in modo da poterle approfondire al meglio.
Inizierò ad imbastire il discorso parlando un po' in generale di queste nuove generazioni, mettendolo a confronto con quelle vecchie per capire meglio come ragionano.
Premetto, sono una ragazza come tante, ho 24 anni e di certo non sono una vecchietta, allora perché sempre più spesso mi viene da dire: “gioventù bruciata”, “io alla loro età non ero così”, “ai miei tempi non era così”? Sono nata negli anni novanta, gli anni in cui le foto si facevano con la Polaroid e in gita scolastica si andava con la macchinetta usa e getta; gli anni in cui non esistevano gli Mp3 e l'Ipod ma la musica la si registrava sulle audiocassette e le si ascoltavano nel Walkman; gli anni in cui i documenti si salvavano sui Floppy Disk e non sulle Pen Drive; gli anni in cui chiedevi a mamma e papà di registrarti i cartoni animati mentre eri a scuola ed i cartoni erano: Siamo Fatti Così, I Puffi, Lady Oscar, Lupin.. e non quello schifo che i genitori fanno vedere ai bambini adesso come la Peppa Pig; gli anni in cui la merenda la si faceva con pane e Nutella o il Soldino della Mulino Bianco e non con tutte queste brioche piene di conservanti e coloranti.
A volte, nei momenti di nostalgia, penso a tutto questo, ai ragazzi di oggi e mi faccio una domanda: “chi è più fortunato: noi che siamo nati e cresciuti in una generazione in cui venivi premiato se facevi il bravo oppure le generazioni di oggi che hanno tutto servito su un piatto d'argento?”.
Penso di parlare a nome di tutte le generazioni passate dicendo che noi non avevamo molte cose, ma quelle che avevamo ci bastavano e avanzavano. Noi degli anni '80 '90 a differenza delle generazioni di oggi, se ricevevamo qualcosa in regalo a Natale era perché durante l'anno ci siamo comportati bene; oppure se stavamo promossi senza debiti a scuola questo ci dava il diritto di avere un regalo di promozione. Questa cosa, dell'avere una ricompensa solo se la meritavamo, ha reso speciale ogni singolo regalo ricevuto, ha fatto in modo che potessimo assaporarci meglio la nostra ricompensa e ha fatto altrettanto in modo che avessimo più cura delle nostre cose. I nostri genitori facendo così hanno dato ulteriore valore a dei semplici oggetti. Quando per Natale, io e mia sorella, ricevemmo la Play Station 1 per noi era un sogno e non è stato tanto quanto per l'oggetto, ma perché averla ricevuta significava molto. Per il prezzo che aveva ai tempi, significava che davvero la meritavamo se no non l'avremmo mai ricevuta. Idem era ricevere il Nokia 3310 per la promozione a scuola, il massimo che un ragazzo di quell'età potesse avere. Senza rendersene conto ci è stato insegnato il valore delle cose, perché anche se ormai non funziona più, io quel Nokia non ho mai avuto il coraggio di buttarlo, è troppo importante.
I ragazzi di oggi invece hanno tutto, non c'è più un occasione speciale per ricevere un presente, un riconoscimento. Ogni occasione è buona. Che tu sia stato buono o cattivo, che tu sia stato bocciato o promosso non ha più differenza. In questi giorni in cui la scuola è iniziata, ho visto passare una bambina di 8-9 anni su per giù che parlava con la mamma che non voleva l'Iphone perché era troppo grande e che avrebbe preferito un altro cellulare. Mi ha scioccata, sono rimasta a bocca aperta. Io a quell'età per Natale ho chiesto ai miei una televisione da mettere in camera da letto e al cellulare proprio non ci pensavo, non mi serviva.
Quando io avevo bisogno 8-9 anni se volevo sentire una mia amica la chiamavo a casa o andavo direttamente a citofonarle sotto casa.
Oggi giorno per quanti sforzi un genitore possa fare, non riuscirà mai a stare al passo con le richieste del proprio figlio, questa è una generazioni di viziati e senza valori. Una generazione che vuole tutto e non gli frega nulla che i genitori devono fare il doppio turno in fabbrica per mantenere i lori vizi. E' una generazione di genitori che non ha il coraggio di dire di no al proprio figlio e lo vizia e accontenta in tutto. Una generazione che non si accontenta e che se esce un cellulare ogni sei mesi loro lo vogliono, una generazione che non da valore alle persone figuriamoci agli oggetti.
Quella di oggi è una società di persone fatte con lo stampo, sono tutte persone uguali. Uguale è il loro modo di vestire e di pensare, di camminare e parlare. Ragazzi che non hanno più una loro idea ma che si lasciano trascinare dalle masse come un gregge di pecore che segue il pastore. Ragazzi che se non seguono la compagnia vengono derisi ed emarginati. Vietato avere delle idee, vietato distinguersi. Hanno tutti lo stesso stile, gli stessi modi di parlare, gli stessi idoli e la stessa musica.
Oggi ho fatto una ricerca su Google, mi è bastato digitare: 'canzone più famosa' che il suggerimento automatico mi ha dato ..dei One Direction. E se su Youtube inizi a scrivere De..di De Andrè scopri che tra i suggerimenti trovi Dear Jack, Demi Lovato, Decapitazione giornalista e solo terzultimo su 10 suggerimenti c'è il poeta musicista De Andrè. Mi si è accapponata la pelle.
Gente pensate ad un futuro, non troppo lontano quando per radio non avremo più l'occasione di ascoltare brani come: Bohemian Rhapsody, We Will Rock You o Don't Stop Me Now dei Queen; Imagine di John Lennon; Another Brick in the Wall dei Pink Floyd; immaginate un futuro in cui Thriller di Michael Jackson, Heroes di David Bowie o Let it Be dei Beatles siano solo un lontano e vago ricordo. Immaginate che vostro nipote vi dica che gli Abba, i Deep Purple, i Rolling Stone o The Clash non sappiano chi siano. Pensate a come De Andrè, Mina, Celentano, Battisti, Dalla, De Gregori vengano dimenticati per lasciar spazio a Justin Bieber, One Direction, Dear Jack, Moreno e Violetta. Mi viene da piangere se penso che il Mondo abbia avuto questa brutta evoluzione e che la cosa può solo che peggiorare.
Concludo riportando le parole del libro 'La Strada Verso Casa' del mio autore preferito, Fabio Volo, che riassume tutto quello detto fino ad ora:
“I giovani d’oggi sono una generazione di sfigati: mangiano male, scopano male, si drogano male e ascoltano musica di merda, e anche quella la ascoltano male. Nei loro iPhone.”
I giovani hanno sempre lo stesso problema: come riuscire a ribellarsi e conformarsi al tempo stesso. Adesso lo hanno risolto ribellandosi ai genitori e copiandosi a vicenda. [Quentin Crisp]
Jessy
Per approfondire:
04 ottobre: GIOVANI: GENERAZIONI A CONFRONTO - GIOVANI 1.0: ALCOL - 2. puntata
11 ottobre: GIOVANI: GENERAZIONI A CONFRONTO - GIOVANI 2.0: SESSO - 3. puntata
Per approfondire:
04 ottobre: GIOVANI: GENERAZIONI A CONFRONTO - GIOVANI 1.0: ALCOL - 2. puntata
11 ottobre: GIOVANI: GENERAZIONI A CONFRONTO - GIOVANI 2.0: SESSO - 3. puntata
Ciao carissima, io ho l'età er essere tua mamma.... mia figlia è dela fine dell'89, fatti un po0' di conti...
RispondiEliminaDevo dirti però che la tua maturità è eccezionale. Ringrazia i tuo genitori per averti insegnato ad attendere quello che avresti voluto a capire che non tutto quelo che volevi ne meritava la pena. Ringrazia il momento in cui sei nata perchè i rapportti umani avevano un valore molto diverso da oggi. Le amicizie erano amicizie. le amiche amiche E se capitava di litigare poi si faceva la pace. Magari conn l'intermediazine di una terza amica ma non co un tamtam mediatico da far venire i brividi.
Tu e mia figlia siete fortunate nonostante possiate avere come tutti quanti gli altri problemini vari. Conoscete il valore di determinate cose. Il valore del bello. Del realmente importante. Della sincerità. Dell'onestà anche itnellettuale. Non è da tutti!
Cosa c'è di meglio?
Un bacione grande!
Cara Patricia, è sempre un enorme piacere leggere i tuoi commenti, le parole che mi dici. Mi sento molto onorata. Ti ringrazio per quello che hai scritto, non sono una persona fanatica o narcisista e sono molto insicura e ho sempre bisogno che qualcuno mi dica che ho fatto un bel lavoro, ma con questo articolo ero sicura di me, sicura di quello che ho scritto, questo articolo mi piace molto e mi sono divertita molto a scriverlo. A differenza degli altri in cui oltre al mio pensiero ci sono tanti numeri e fatti realmente documentati, questo è molto più sentimentale, riguarda me e la mia famiglia. Sono felice di essere nata in quegli anni e sono fiera di cosa mi hanno insegnato i miei genitori. Vorrei che molti genitori di oggi fossero più come i genitori di una volta. Ma forse è chiedere troppo. Un bacio grande anche a te! Jessy
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