martedì 12 maggio 2015

INFERMIERI: GRAZIE AI MIEI ANGELI! Giornata internazionale dell'infermiere.


  • FRATTURA ESPOSTA DELLA CAVIGLIA SINISTRA
  • FRATTURA DEL CALCAGNO ESPOSTA CON PERDITA DI SOSTANZA OSSEA
  • LUSSAZIONE CLAVICOLARE TIPO 1 CHIUSA
  • FRATTURA CHIUSA DELLA TIBIA SINISTRA
  • FRATTURA DELLA TIBIA/PERONE APERTA
  • FRATTURA APERTA DELLA TIBIA SINISTRA
  • FRATTURA DEL RADIO SINISTRO CHIUSA
  • FERITE GINOCCHIO / GAMBA / CAVIGLIA  COMPLICATE
  • CONTUSIONI MULTIPLE IN VARIE PARTI DEL CORPO



Ecco in sintesi le conseguenze del mio incidente d'auto del 24 dicembre 2001, accaduto sull'isola di Fuerteventura, Isole Canarie, dove ho vissuto per 17 anni, come ho spesso menzionato.
Potevo lasciarci le penne, quindi devo dire che sono stata alquanto fortunata a prescindere delle molteplici fratture, ematomi e contusioni.
Credo che non avevo un punto del corpo che non mi facesse male... tanto male.
Dopo una settimana di ricovero nell'Ospedale della capitale, con tanta morfina in corpo per sopportare il dolore, mi hanno trasferito ad un altro Ospedale, a Siviglia, Andalucia. Visto la gravità delle lesioni e la cancrena che avanzava, il rischio di perdere la gamba sinistra era alquanto elevato e avevo bisogno di cure specifiche sia traumatologiche che di chirurgia plastica e ricostruttiva.
Lontano da casa, lontano dalla mia famiglia, da mio figlio che aveva solo 1 anno, senza sapere quanto sarebbe durato. Potete immaginare il mio stato d'animo e fisico.
Ma questo non è il perché di questo mio articolo.
Oggi, 12 maggio si celebra la giornata degli infermieri. 
Sono passati quasi 14 anni da quell'incidente eppure io ho ben a mente gli angeli che mi hanno aiutato, curato, coccolato, viziato, consolato, lavato, accudito e soprattutto sopportato!
Per le mie prime cure ero nelle mani di una infermiera sicuramente molto brava, ma dal tocco decisamente troppo pesante. Ho pianto. ho gridato e ho preteso che non mi toccasse più. Mi hanno affidato a Chelo (leggasi CELO), che è stata per 2 anni e mezzo colei che pazientemente, armata di bisturi e pinzette, ha prima ripulito la mia gamba dalla pelle in cancrena e mi ha curato e cambiato le bende dopo ognuna delle 20 operazioni di ricostruzione, dolcemente, con tocco di piume.
Affianco a Chelo, Maria José. Mi ha lavato, vestito, pettinato fino a che finalmente ho potuto abbandonare il letto e dirigermi in doccia con la sedia a rotelle. Colei che mi ha rifatto il letto e mi ha aiutato a personalizzare quella stanza 115, reparto infettati, ultima del corridoio a sinistra, che mi ha visto rinchiusa per tanti, tanti, lunghi, lunghissimi mesi lontano da casa.
E la notte arrivava lui, Santi (Santiago). Solo lui riusciva a trovare la posizione per la mia martoriata gamba trafitta dal fissatore esterno, adagiandola e bloccandola tra i cuscini e così grazie alla sua esperienza, ho potuto dormire almeno qualche ora.
Non è professione facile, anzi, forse una delle più complicate. Devono unire alle loro conoscenze mediche anche quelle psicologiche. Noi pazienti soffriamo, ci arrabbiamo, piangiamo, sbraitiamo, siamo nervosi e loro... sopportano tutte le nostre paturnie. 
Non è luogo per ricordare avvenimenti di cronaca nera che hanno protagonisti infermieri che purtroppo hanno dimenticato o non hanno mai avuto la vocazione per questa professione, macchiando la reputazione di tanti professionisti del settore.

Un grazie speciale inoltre a coloro che non essendo infermieri comunque sono affianco dei pazienti e si vestono in parte di questo abito. Nel mio caso, mamma Loli, nonna di mio figlio Lino mi ha accompagnato nel primo periodo di ricovero in Siviglia, coccolandomi e viziandomi (non dimentico che mi ha portato un hamburger del McDonald's di nascosto!!!) e sempre lei ha dovuto modificare tute, pigiami e anche gli slip perché potessi indossarli con il fissatore! Un vero angelo.... grazie ancora Loli!

Dopo tanti anni le foto sbiadiscono, ma i ricordi di tutti loro sono più vivi che mai e la mia gratitudine non fa che aumentare , adesso che l'incidente è lontano, ma rimarrà sempre un indelebile ricordo che non evapora, le cicatrici ne sono una triste testimonianza.... Grazie ai miei angeli!

Kly

4 commenti:

  1. Ciao
    che brutta disavventura.....grazie per aver ricordato la giornata degli infermieri.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Robby,
      si, non la auguro a nessuno, ma in caso... spero abbiano la fortuna di trovare veri angeli come è capitato a me.
      Anche tu sei infermiera o mi sbaglio...?

      Elimina
    2. ciao
      si io sono infermiera. Buona giornata.

      Elimina
    3. E allora forse capirai appieno la mia gratitudine!! Complimenti Robby per aver scelto una professione così complicata! Grazie a nome di tutti i malati che come me vi vedono come angeli!
      Buona serata!

      Elimina