Quando una squadra perde un suo componente è un vero trauma, ma quando una squadra intera è spazzata via improvvisamente allora non c'è sollievo ne' pace possibile e neanche il passare degli anni può mitigare il dolore. E quest'anno ricorrono 66 anni dalla più grande tragedia calcistica di tutti i tempi.
I veri tifosi granata, da sempre una delle tifoserie più attaccate ai propri colori e ai propri calciatori, pronta sempre e dovunque a sostenere la squadra, oggi omaggia il Grande Torino, ma il loro ricordo è vivo ogni singolo giorno da quel fatidico 04 maggio 1949 quando l'aereo su cui viaggiava tutta la squadra al rientro da una partita amichevole con il Benfica, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga, che sorge sulla omonima collina torinese, causa un errore del pilota dovuto al bruttissimo tempo che imperversava su Torino quel fatidico pomeriggio.
Nell'incidente perse la vita l'intera squadra del Torino che costituiva la quasi totalità della Nazionale italiana, perirono i dirigenti della squadra e gli accompagnatori, l'equipaggio e tre noti giornalisti sportivi italiani.
Il Grande Torino, una squadra imbattibile, capace di vincere 5 titoli consecutivi tra il 1942 e il 1949 e una Coppa Italia nel 1943, non invano si dice che "SOLO IL FATO LI VINSE", resterà sempre nei cuori di tutti i tifosi e nella storia del calcio, ma indubbiamente il loro spirito scende in campo ogni settimana assieme ai giocatori che oggi vestono la maglia granata e che comprendono che al vestire quei colori sposano anche un passato glorioso di una delle più grandi squadre di calcio italiano.
Kly
Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto «in trasferta».
(Indro Montanelli)
Kly
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