sabato 4 ottobre 2014

GIOVANI: GENERAZIONI A CONFRONTO - GIOVANI 1.0: ALCOL - 2. puntata

Ricordo con dolcezza le litigate con mio papà che non voleva farmi andare a ballare perché ero troppo piccola ed avevo 16 anni, ma oggi i ragazzi a 16 anni cosa combinano?
Noi uscivamo e lo facevamo per divertirci e passare una sera con gli amici di sempre, non potevamo ubriacarci perché poi dovevamo superare il test con chi ci sarebbe venuto a prendere, non potevi farti trovare ubriaco perché sicuro ti saresti giocato le uscite per almeno un mese. Al massimo che potevamo bere era un cocktail a inizio serata così che avremmo avuto tutto il tempo per smaltirlo, una birra oppure allora andava tanto il Bacardi Breezer. 
Ora invece a 16 anni i ragazzi vanno in discoteca e sono già ubriachi ancora prima di entrarci perché hanno già fatto il carico in qualche locale, inconsapevoli dei rischi a cui vanno incontro. 
Fino all'età di 20 anni circa, nel corpo umano non sono ancora presenti gli enzimi destinati alla metabolizzazione dell'alcol. Le bevande alcoliche, quindi, per i giovani risultano molto più nocive rispetto ad un adulto, perché l'etanolo non può essere scomposto in sostanze più tollerabili. Le sostanze alcoliche provocano una iniziale euforia e perdita dei freni inibitori, ma a quantità progressivamente crescenti corrispondono effetti come riduzione della visione laterale (visione a tunnel), perdita di equilibrio, difficoltà motorie, nausea, vomito, confusione e senza contare i danni che è capace di recare al fegato. Quantità eccessive di alcol possono portare fino al coma e alla morte. Detto questo, ora la cosa più sconcertante è che i gestori dei locali, nonostante vedano ragazzi conciati in un stato pietoso, continuano a servire loro sostanze alcoliche solo per il puro scopo di guadagnare; nonostante la Legge stabilisca:
1. il divieto di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni 18;
2. l’obbligo di richiedere il documento di identità per accertare l’età dell’acquirente.
In caso di vendita e somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 18 anni, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1000 euro; nel caso di somministrazione di bevande alcoliche a minori degli anni 16, la sanzione è l'arresto fino a un anno; ma nonostante questo sempre più under 16 si vedono ai banconi dei bar in attesa del loro cocktail alcolico.
Nel mio Comune, ogni prima settimana di Settembre da 32 anni a questa parte, si svolge la Festa dell'Uva. A differenza delle prime edizioni, dove si davano vita a spettacoli itineranti, giocoleria, atmosfere e luci suggestive ecc., quelle più recenti sono sempre più simili a comuni sagre di paese dove mangiare ma sopratutto bere. Durante i tre giorni di manifestazione ho visto personalmente delle scene che mi hanno scioccata. Ho visto madri ubriache dare spettacoli raccapriccianti con i loro bambini accanto nel passeggino, dando chiaramente loro il cattivo esempio già in tenera età.
Ho visto ragazze della mia età prendersi a sberle in mezzo alla gente perché i fumi dell'alcol hanno annebbiato quel poco di giudizio rimasto. Ma sopratutto ho visto ragazzini di al massimo 15 anni accasciati in qualche angolo della strada ubriachi a tal punto da non riuscire a stare in piedi. 
Allora mi sono chiesta, ma i genitori di questi ragazzi non li vedono in giro come sono conciati? Non si accorgono al loro rientro a casa della puzza di alcol mista a quella di vomito?
Io posso capire se capita a volte di uscire con gli amici e bevi un cocktail, due, tre e torni a casa ubriaco, ma gente che tutti i santi fine settimana è sempre nello stesso pietoso stato e se ne vanta pure. 
Come può un genitore non accorgersi che il proprio figlio rientra a casa ubriaco? Ma non solo nei fine settimana, quando la voglia di uscire e svagarsi è più forte, anche nel resto della settimana.
Lavorando nel centro del mio Paese, su uno dei corsi principali, mi capita quotidianamente di assistere a scene tipo: chi, completamente ubriaco alle 15.00 di pomeriggio, urla da una parte all'altra della strada o dietro ai passanti, mi capita di vedere ragazzini che se ne vanno in giro tranquillamente con la lattina di birra in mano o che con tutta semplicità se ne stanno tranquilli al bar con in mano la loro consumazione, senza dimenticare chi arriva per l'aperitivo a mezzogiorno e alla sera è ancora li. Ragazzi che magari non lavorano e mi viene spontaneo chiedermi: “ ma da chi prendono i soldi per bere”? Io questa domanda vorrei farla alle mamme di questi ragazzi, ma sopratutto vorrei chiedere loro se sanno in che modo i loro adorati figli spendono il denaro. 
Non pensate che io sai una santa o una puritana a scrivere queste cose, è solo che sono convinta che una volta ogni tanto un bicchiere di vino, un cocktail o un aperitivo ci stia più che bene; un bicchiere per stare in compagnia, per sentirsi più liberi e spensierati, un bicchiere per festeggiare una cosa importante o per digerire una brutta giornata, sono la prima che dice di essersi ubriacata un paio di volte, ma poi basta. 
Uno parte dal presupposto, dalla scusa che “non conosco il mio limite”, però a lungo andare la scusa non regge più perché crescendo, uscendo, facendo le proprio esperienze e prendendosi una, due, tre, ecc.. ubriacature, uno dovrebbe capire qual è il proprio limite di tolleranza.
Poi sentiamo parlare delle stragi del sabato sera e siamo ancora capaci di stupirci. Giovani vite che se ne vanno troppo presto perché quel bicchiere di troppo non gli ha permesso il rientro a casa. Un ragazzo ubriaco che si mette al volante, crea un pericolo non solo per lui ma per chiunque incroci la sua strada; in caso di incidente oltre ad andarci di mezzo lui, potrebbero essere coinvolte persone innocenti. Perché in fondo quante volte capita di sentire al TG ''travolti passanti da auto guidata a folle velocità da giovane ubriaco?''. Troppe volte a mio avviso. Ma in fondo la colpa non può essere solo vostra che non avete abbastanza cervello per capire che: se non riuscite a stare neanche in piedi da quanto avete bevuto, forse non è il caso che in mano prendiamo non solo la macchina o la moto, manco la bicicletta. La colpa è per metà anche dei vostri genitori, che sono ancora più senza cervello di voi, a non dirvi che se avete bevuto non dovete guidare. La vita è un bene troppo prezioso per rovinarsela con l'alcol, perché oltre a fare del male a voi stessi fate del male anche agli altri.

L'alcol è come l'amore: il primo bacio è magico, il secondo è intimo, il terzo è routine. Dopo di che, spogli la donna e basta. [Raymond Chandler, Il lungo addio, 1953]

5 commenti:

  1. Che devo dirti? Che hai ragione? Ce l'hai al mille per cento!!!!
    Quello che non capisco è come possano i genitori accettare simili situazioni, E non mi vengano a dire che non se ne erano accorti! Sapranno a che ora rientrano i figli o no? Sentiranno l'odore dell'alcol o no?
    Vero che le cose sono cambiate. Che da troppa severità si è passati in certi casi a troppo lassismo. E' vero che molti giovani non hanno più soggezione nè ridspetto nei confronti dei genitori. VEro che i genitori hanno perso l'autorità...
    Tutto vero ma l'autorità, quando si tratta della salute o della vita, si recupera e si usa. Bisogna recuperarla e usarla.
    Dalle mie parti si dice che è meglio passare da cattivo per una volta che piangere per tutta la vita. Sono d'accordo!
    Almeno fino a che sono minorenni e ancora si piò fare. Con a maggiore età.... però se gli insegnamenti sono buoni quando sono piccoli, da maggiorenni deovrebbero essere in grado di metterli in pratica bene. Condizionale perchè poi il gruppo, gli amici....

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    1. Buongiorno cara Patricia, sono pienamente in accordo con le parole che hai detto..credimi quando ti dico che i genitori per la maggior parte dei casi, sono al corrente del comportamento dei figli solo che come dici tu ce non curanza della cosa! È vero anche che oggi x quanti rimproveri un genitore possa fare al figlio, se quest ultimo ha deciso di fare qualcosa, la farà comunque! Perché i genitori hanno quasi totalmente perso ogni autorità! Sopratutto se tu genitore esci e bevi più di tuo figlio.. Una volta erano i tuoi genitori a dirti 'non uscire con quella persona perché ha una brutta compagnia' e noi ci fidavamo e personalmente anche se a volte per testardaggine sono andata contro a questa cosa ho provato sulla mia pelle che quella non era il mio posto e me ne sono tirata fuori! Oggi invece se fumi, bevi, ti droghi o fai sesso per strada sei un idolo, se non lo fai sei solo uno sfigato! Triste verità! Jessy

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    2. Sfigato e relegato in un angolo, che è gravissimo per i giovani!!! Non riescono a sopportarlo! Non capiscono che ognuno deve ragionnare cobn la propria testa ed usare gli insegnamenti ricevuti. Fanno gruppo e basta! O sei dentro o sei fuori! Nonn c'è via di mezzo!

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    3. E' esattamente quello che scrivevo, che basta che ci sia un leader e gli altri dietro come un gruppo di pecore a seguire le sua strada!! non si è più liberi di essere se stessi!

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