sabato 14 febbraio 2015

LA FORMICA ED IL GRILLO

Una notte un furioso temporale si abbatté con ferocia su di un bosco.
Tuoni, lampi, acqua a catinelle, un fulmine cadde anche su un formicaio distruggendolo.
Al mattino, il temporale era cessato ed il sole timidamente sembrava apparire.
Una formica uscì dal suo nascondiglio, si guardò intorno e s'accorse del formicaio distrutto. Tutte le sue compagne erano morte e lei sola era sopravvissuta al disastro.
- Mio Dio! Non ho più casa adesso, come farò a vivere in queste condizioni, senza le mie compagne? - esclamò dispiaciuta.
Non sapeva proprio dove andare e poi era proprio mal ridotta.
S'incamminò per trovare un alloggio, magari un altro formicaio, per ricominciare a vivere e lavorare.
Ma cammin facendo incontrò un grillo che le disse:
- Ehi tu! Da dove vieni così mal ridotta? Hai forse fatto la guerra? Oppure esci da un bombardamento?
- Eh si! Un fulmine ha distrutto il formicaio, tutte le mie compagne sono morte, solo io mi sono salvata, era molto meglio che morissi anch'io piuttosto che rimanere sola e disperata! - rispose la formica in lacrime.
Il grillo le disse:
- Se non sai dove andare puoi venire a casa mia, ho intenzione di maritarmi e tu potrai sistemarmi l'ambiente finché trovo moglie.
La formica accettò l'invito del grillo e andò ad abitare in un bel prato di trifoglio. Tutto il giorno non faceva che spazzare, lucidare, riordinare per preparare la casa semmai fosse venuto il momento che il grillo avesse preso moglie.
Una sera il grillo annunciò:
- Presto mi sposerò!
La formica si sentì molto triste a quella notizia e si disse:
- Che ci faccio io in questa casa, non sono altro che d'impiccio. Il giorno poi che entrerà la padrona di casa, io non servirò più, tanto vale che me ne vada ora.
E così la formica se ne andò dalla casa del grillo. Ora ricominciava per la formica il problema di trovare un alloggio.
Si mise in viaggio per trovarne uno e camminò per giorni interi.
Intanto il grillo si sentì triste, la formica aveva lasciato un vuoto incolmabile andandosene. Il grillo decise di non sposarsi più ma di andare alla ricerca della formica per indurla a tornare.
Camminò per giorni e giorni cercando nei prati, nei campi, nei giardini, infine prese la strada del bosco, ad una scorciatoia vide la formica esausta, stanca, gocciolante di sudore che si riposava su di un masso.
- Ehi! Mi avete indotto ad allenarmi bene. Ho corso per giorni per cercarvi, ho vinto la corsa su prati, su campi, su giardini, quella di bosco non la voglio vincere dato che vi ho ritrovata - le disse il grillo.
- Che ci fate qui? Non vi siete sposato? - chiese la formica.
- Ho cambiato idea, è voi che voglio sposare!
- E perché? - chiese la formica.
- Perché? Non ci può essere una meglio di voi: siete attiva ed economica, pensate proprio a tutto; fate provviste per l'inverno, con voi la dispensa sarà sempre piena e il cibo non mancherà, il lavoro non vi fa paura, scavate gallerie, siete perfetta in tutto. Non ci può essere sposa migliore di voi. Ritornate alla mia casa - pregò il grillo.
il grillo e la formica si sposarono, gli uccelli volarono alla ricerca del riso da far piovere sul campo degli sposi come augurio di perenne felicità.
Alla fine della cerimonia nuziale la formica paziente accantonò il riso nella dipensa, pensando previdente al cibo per l'inverno.
Il grillo non c'è dubbio aveva scelto bene.

Milano, 1976

Nonna Mariuccia

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