Una copia del romanzo "Lasciami contare le stelle" di Elvia Grazi, mi è stato donato direttamente
dall'autrice.
Siamo, io e lei, lontane parenti, anche se non ci siamo mai
viste né parlate.
Con un passaggio di mani tra sua sorella e mia mamma il
libro mi è arrivato.
Leggendo la quarta di copertina e poi i commenti sul web ho
pensato subito che non fosse certo il mio genere ma ho comunque cominciato a
leggerlo un po' per curiosità, un po' per gratitudine e un po' pensando che
forse era adatto al mio consiglio di lettura di questo venerdì che precede l'8
marzo.
Adesso, letti anche i ringraziamenti finali e chiuso il
libro, che vi posso dire?
Confermo che non è un genere che normalmente cerco.
Ammetto che il cliché donna benestante che si innamora
pazzamente del bello e stronzo lo detesto.
Dichiaro che il personaggio di Walter, che a quarantanni fa
lavori stagionali e gioca a fare l'anticonformista, ma intanto campa con la
rendita mensile che gli arriva dal lavoro di mamma e papà, il bel trombatore
indefesso mi è stato subito mortalmente antipatico.
Confesso però che dopo poco la lettura è volata via seguendo
il flusso di pensieri dei due protagonisti che sono diventati come amici.
Imperfetti, a volte odiosi o stupidi, ma comunque amici a cui desideri stare
vicino.
L'autrice descrive l'amore senza indugiare su dettagli
erotici ,come invece è uso recente, e la scrittura è lineare, precisa e pulita.
Aiuta nel coinvolgimento la consapevolezza che non si tratta
di pura fantasia ma, come comunica l'autrice nell'iniziale nota e conferma nei
ringraziamenti finali, nasce da un diario vero.
Una storia d'amore, che corre lungo gli ultimi anni del
passato millennio, che si colloca per la maggior parte sulle onde del mare e
che coinvolge ed emoziona.
Ho chiuso il libro sul treno e ho fatto dalla stazione di
Bovisa a quella di Bollate con i lucciconi e un groppo in gola che non vi dico.
Un libro che contro ogni mia aspettativa iniziale mi ha
toccato e che quindi consiglio... soprattutto alle romanticone.
Buona lettura
Denny
Bianca, alla soglia dei 40 anni viene tradita ed abbandonata dal marito. Dopo un anno di lacrime e caduta in piena depressione si concede una vacanza sulle nevi dove incontra Walter. Maestro di sci, bello, biondo ed arrogante. Classico rubacuori, incallito single, collezionista di conquiste femminili che per casa ha un veliero di nome Tabata. Ebbene fin qui la premessa di un libro d'amore c'è ed è anche un amore appassionato e passionale.
Per chi come me è stata tradita ed abbandonata dal proprio partner dopo anni di convivenza, c'è anche la sicurezza che un libro così ti farà ricordare, aprirà vecchie ferite e inevitabilmente ti riconoscerai in Bianca a prescindere che lei sia avvocato, viva a Milano e non abbia figli, mentre io sia stata ai tempi impiegata, vivevo su un isola paradisiaca come Fuerteventura ed avevo un bimbo appena nato tra le braccia. Essere cornificate non ha nulla a che vedere con il dove e il lavoro che si svolge. E sempre un trauma.
Amo i libri diretti, dove sono i protagonisti a parlare in prima persona ad alta voce. Elvia ha scelto lo stile diario, dove i capitoli si susseguono alternando le pagine di Bianca e le pagine scritte da Walter, come in un confronto dei due sulla loro storia, i loro incontri, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno.
Le parole di Bianca le senti proprio tue quando sai bene di cosa parla, quando capisci fino in fondo cosa lei stia sentendo e vivendo, i suoi sfoghi di rabbia e tristezza, quante volte le hai pensate, dette ed urlate anche tu.
Abbiamo, io e la mia sorellina Denny, scelto di leggere questo libro contemporaneamente e proporlo come lettura in previsione dell'8 marzo, non certo solo perché Elvia ci tocca come cugina di secondo grado, ma anche per valorizzare la figura della donna, la forza di risollevarsi e ricominciare a vivere, di leccarsi le ferite e rituffarsi nella vita e nell'Amore lasciando indietro il dolore, pianti e lacrime, senza paura di soffrire ancora, un'altra volta.
Perché alla fine l'amore è l'unico motore che fa muove questo mondo e come dice Elvia, non ci si stanca mai di raccontarlo e di leggerlo.
grazie di cuore per la bellissima e appassionata recensione!
RispondiEliminaCiao Elvia!!
EliminaGrazie a te di aver deciso di scrivere e farci conoscere una storia così emozionante!! Il tuo libro ci ha permesso anche di esprimere la nostra doppia opinione, Infatti la vita della Denny e la mia sono trascorse su sentieri molto diversi che ci hanno permesso di cogliere due punti di vista del tuo romanzo.
Complimenti e... spero vederci prestissimo di persona!!
Buona settimana!!
Kly