Nel nostro immaginario se
pensiamo a questa regione di confine ci vengono in mente mele, lingua tedesca,
BIRRA e case in classe energica A, ma io
aggiungerei che dovremmo pensare anche agli
ottimi vini altoatesini.
Infatti la particolare
escursione termica (si passa da estati torridi ad inverni nei quali il diesel è
particolare, ossia alpino per il gelo), la cura per l’ ambiente, la altezza
alla quale si coltiva, la sapienza degli enologi contribuiscono a formare vini
eccellenti
Sono ottimi sia i rossi
che i bianchi; i roseè non li bevo mai, anche quelli di altre regioni, non mi
piacciono, paiono aceto, ma accetto
consigli su ottimi prodotti in circolazione! Voglio essere smentito!
I prezzi, forse malgrado
la poca pubblicità e l’ ostacolo dell’ immaginario, sono modesti in relazione
alla qualità. I margini vengono fatti sui più famosi vini veneti e toscani
Sono fermamente convinto che i vini altoatesini saliranno di prezzo e chi vivrà, vedrà!
Inizio col St Daniel,
prezzo inferiore ai 15 euro, nella grande distribuzione lo si trova anche a 13 euro: il gusto ciliegia fa da
padrone , il gusto è “piacione” ma il retrogusto sgrassa, è secco perciò io lo
assocerei a formaggi, magari molli.
A mio parere mai
associare vini troppo nobili a pietanze succulente ergo questo vino è da
gustare con stuzzichini per concentrarsi sul vino.
Si sente anche un sentore
di legno visto che è barricato ma non veniamo nauseati o sedotti dalla
vaniglia, è un barricato non invasivo.
Viene anche lasciato a
maturare 12 mesi in bottiglia.
L’ uvaggio è Pinot Nero
al 100 %, monovitigno, che è un’ uva nobile, noi associamo però il “pinot” a il
beverone da bar, ma è un problema nostro.
Il grado alcoolico è 13,
5 ma è sempre un parametro da prendere con le pinze poiché non sembra
rispecchia il contenuto.
Perciò Prosit con lo
speck!!
Marco
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