Roberto Ferri, artista di origine tarantina conosciuto in Italia e all'estero per i suoi dipinti a tema sacro o profano, ispirati alla pittura barocca, con particolare attenzione per Caravaggio, ad alcuni Maestri del Romanticismo, dell'Accademismo e del Simbolismo, tra cui Ingres, David, Gericault, ma anche del Surrealismo.
Laureato con lode all'Accademia di Belle Arti di Roma, nel 2011 partecipa alla 54ma edizione della Biennale di Venezia, Padiglione Italia, con il dipinto "Redenzione" e nel 2012 partecipa alla collettiva organizzata nell'ambito del Premio Fabbri per l'Arte "Un secolo e 7" alla Biblioteca Nazionale di Bologna e al Museo Alinari di Firenze.
Ha esposto le sue opere all'Istituto di Cultura Italiana di Londra, al Complesso del Vittoriano a Roma, a Palazzo Vecchio a Firenze, al Palazzo dei Priori di Viterbo, a Castel Sismondo e Palazzo del Podestà di Rimini e in altre collezioni private a Parigi, Menerbes nella dimora di Picasso e Dora Maar, New York, Barcellona, Miami, Madrid, Milano, Boston, Dublino, Texas e New Messico
Vittorio Sgarbi lo definisce: "Un fenomeno, ammirevole come e più di un pittore antico. Ed eccoci qui, davanti a quadri antichi sorprendentemente moderni, apparentemente accademici ma trasgressivi. Così egli determina un effetto borgesiano: chiede e ottiene stupore, e dipinge, oggi, quadri antichi: così noi davanti ai suoi quadri non sapremo dire in che epoca siamo."
Una carriera in evoluzione rapida, che fa comprendere come, guardando le sue bellissime tele, Roberto non sia un semplice riproduttore di corpi. Pur nella perfetta esecuzione, ottimamente esaltati nelle forme anatomiche da studiatissimi giochi di luce, sono più vivi che mai. Le sinuosità e la levigatezza delle pelli muliebri, i rilievi delle muscolature virili sono resi con variazioni tonali che ormai caratterizzano l’inconfondibile pittura di Roberto Ferri. E caso mai non bastasse la plasticità e la solidità di quei corpi, ecco che contribuiscono a renderli sempre più vivi e passionali gli sguardi eloquenti in pose surreali, che senz’altro derivano da profonde meditazioni esistenziali, quasi a difendersi dalla follia dell’attuale o dall’arte sfiorita.
Roberto Ferri è candidato a diventare un importante esponente della pittura e ben merita di essere appellato “pictor Apuliae”. Sia la nostra terra ben lieta di avergli dato i natali, certo che la Puglia tutta, Taranto in primis, voglia annoverarlo tra i figli prediletti che si sono particolarmente distinti nel delicato e competitivo mondo dell’arte.
Giuliana
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