martedì 22 marzo 2016

LA DESOLATA - CANTO DI JACOPONE DA TODI - CANOSA DI PUGLIA by Giuliana

Attualmente la processione della Desolata, vivamente attesa di anno in anno, parte il Sabato Santo dalla Chiesa dei Santi Francesco e Biagio alle ore 09.00.
Subito dopo le bambine e gli angioletti procede la statua della Vergine Desolata, seguita da circa duecentocinquanta ragazze, vestite di nero e col volto coperto da uno spesso velo nero, che quasi urlano un canto che è una versione particolare dello Stabat Mater di Jacopone da Todi.
Il testo dello Stabat Mater Dolorosa fu scritto da Jacopone da Todi (1230? - 1306), quando si ritirò nel convento di Sant'Angelo in Pantanelli, musicato per banda dal clarinettista Domenico Jannuzzi di Canosa di Puglia.
Queste donne coprono il volto, quasi a celare la loro identità che si esalta in un dolore comune e universale, e si tengono per mano, "unite a catena" cantando l'Inno della Desolata ma soprattutto piangendo e urlando.
Sono donne del pianto mediterraneo, memoria, sorelle in pectore della madre in lutto, evocate dal passato per aiutare la Vergine ad elaborare il suo cordoglio; nel loro pianto il dolore di ogni madre terrena si unisce al dolore della Madre Divina.
Nella processione della Desolata, il pianto delle donne, da voce al plastico dolore del simulacro della Vergine; in questo pathos, attraverso queste manifestazioni della pietà popolare, vi sono residui di paganesimo e di superstizione che sono, al contrario, il segno di un diverso ma non per questo meno significativo approccio al sacro.
Questo inno è veramente suggestivo ed è accompagnato da note musicali che penetrano profondamente nei cuori e suscitano un grande desiderio di pianto che si placa solo con la contemplazione del dolore della Vergine Desolata.

Giuliana

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