Grazie al consiglio di amici ho provato il vino della Cascina Boccia che sorge vicino ad Ovada, terra di vini, anche battuta, poiché meta di passaggio fra Milano e Genova. Me l'ha portato direttamente Anna la titolare della Cascina, amica di un’ amica.
Il vino malgrado sia prodotto da un'azienda ha le caratteristiche del vino casalingo.
Nella fattispecie questo vino fa riaffiorare la non raffinazione dall'odore: ha un odore terroso, da Cascina appunto, difficilmente riscontrabile in prodotti più industriali. L'odore, l'olfatto, è il senso che tocca maggiormente questo vino: infatti ha un profumo che permane molto, un odore di fragolina (che è differente da quello delle fragole!), più spezie e con un sentore gradevole di cuoio.
Al palato è inaspettatamente dolce con un retrogusto ancor di più: me l'aspettavo più amaro, forse l'annata l'ha reso dolce.
Il colore è rosso rubino.
È da provare con ragù, sughi, brasati, piatti “tosti”.
Passate da Cascina Boccia e bevete, con moderazione!
Visitate la pagina ufficiale: http://www.cascinaboccia.it
Marco
Disclaimer sul vino casalingo:
Ora va di moda il singolare: “io produco, io fermento, io vinifico!”, non male come predisposizione ma attenzione! Non si gioca al piccolo chimico con la fermentazione. Ormai fa più figo dire che piccolo è bello, in parte è valido questa teoria ma occhio a bere il vino prodotto dallo zio di Lecce o dal cugino di Grosseto!!! A volte questi vini non sono verificati dall'Asl che per i produttori tradizionali è molto occhiuta e, giustamente, severa! Io sono scettico anche sulle “fecce” presenti nel vino, a volte vengono esibite come simbolo di casereccio ma a mio ignorante ed empirico parere sono pericolosette.
Perciò un consiglio: la grappa senza etichetta lasciatela sul bancone! Non divenite cavie gratis!
Ed a volte è meglio la superbevuta Moretti da supermercato che la birra artigianale che odora di liquido dei piatti! Naturalmente tutto a mio empirico e istintivo parere!
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