lunedì 6 luglio 2015

BACIO - KISS - KUSS - BISOU - BESO...


06 luglio:
La giornata mondiale del bacio (World Kiss Day), celebrazione nata in Gran Bretagna nel 1990, ma poi diffusasi in tutto il mondo con l’obiettivo di ricordare quanto sia importante un bacio. Un gesto tra i più universali del comportamento umano e dai molteplici significati. 
Il bacio è unito strettamente al sentimento d’amore, affetto materno e filiale, tenerezza, simpatia, lealtà, gratitudine, compassione, gioia, o dolore.
Durante il bacio il nostro corpo produce una quantità significativa di ormoni, tra i quali l’adrenalina, la dopamina e la serotonina. Questi neurotrasmettitori portano al nostro corpo sensazioni di benessere e gioia. 
Il bacio permette di bruciare dodici calorie, quindi farlo più volte è un’ottima attività brucia-calorie. 
Allo stesso tempo durante un bacio vengono stimolati molti muscoli, così da diventare un salutare allenamento per il nostro corpo.
Le prime descrizioni del “bacio profondo”, quello “alla francese”, ci arrivano dal greco Aristofane. Nelle sua commedia Le nuvole, parla  di “katàglossos” (da katà = profondo e glossa = lingua). 
I latini distinguevano invece il “basium”, di cui parla Catullo, “l’osculum” (bacio fra amici, considerato una sorta di consacrazione di lignaggio per gente dello stesso sangue) e il “suavium”, più propriamente il bacio fra amanti.  
Nel Medioevo vi era l’abitudine, tramandata dai romani conquistatori, di baciarsi per salutarsi. Ma il costume era regolato dai rigidi dettami di stampo feudale. Le persone di pari condizione sociale si baciavano sulla testa, sulle guance e anche sulla bocca, mentre un individuo di rango inferiore non si poteva permettere simili libertà con i superiori. Più basso era il rango, più in basso era il posto dove l’inferiore poteva baciare il superiore: partendo dai piedi, man mano che si saliva di rango, si progrediva all'orlo del vestito, al ginocchio e quindi alla mano. 
Il bacio passionale trova in questi anni grossa opposizione da parte della morale religiosa che lo giudicava peccaminoso anche nei rapporti coniugali. 
Nel diritto medievale, il bacio era utilizzato invece per suggellare il cosiddetto ‘baciatico’, cioè il diritto della fidanzata a ricevere una donazione dal fidanzato, consuetudine derivante anch'essa dalla pratica romana dell’osculum interveniens, il bacio che interveniva a sancire il diritto della fidanzata a ricevere in donazione metà dei beni ricevuti in regalo, in caso di morte del fidanzato.
L’uso di baciarsi sulla bocca in forma di saluto tra amici e parenti comincia poi a venir meno dalla fine del XVI secolo, sostituito da regole più sofisticate e distaccate come inchini e riverenze. 
Nel XVII secolo contrassegnato dal Rinascimento cattolico, l’anima prevale definitivamente sul corpo, così che i baci si distanziano e i gesti d’affetto si fanno più discreti. 
Nell'Ottocento, il secolo delle buone maniere, nasce poi il “galateo dei baci”: non ci si bacia, né sulla bocca, né sulla guancia, per strada o in pubblico; le ragazze non devono mai baciare per prime; una ragazza per bene si lascia baciare sulla fronte da una persona più anziana, ma non ricambia il bacio a meno che non ci sia molta intimità. Il bacio è cancellato nel modo di salutarsi tra uomo e donna. Il proibizionismo potenzia la componente erotica del bacio sulle labbra, che diventa strumento privilegiato della schermaglia amorosa.

Insomma baci, bacini, bacetti, bacioni... l'importante è baciarsi tanto ed appassionatamente.

Kly

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