E' una mattina come mille. Milano è grigia e uggiosa alle 7,30 del mattino. La metropolitana sferraglia e la gente, seduta e in piedi, è estranea, sonnolenta, persa negli schermi degli smartphone o nelle poche pagine di qualche giornale free-press.
Patrizia (o come dicon tutti Patty), invece, ama osservare la gente.
Ha 21 anni e sta andando a lezione all'università.
E' una ragazza semplice ma con dei vezzosi occhiali con la montatura verde. Infilati nelle orecchie gli auricolari del suo inseparabile lettore MP3.
E' seduta e guarda la gente intorno a se.
Ha appena assistito a una scena curiosa: un uomo di più di quarant'anni si è avvicinato di soppiatto ad una signora in piedi e l'ha baciata all'improvviso. Poi lei è scesa e lui si è seduto con un gran sorriso sornione in viso. Non può non chiedersi cosa ci sia dietro quel bacio rubato.
Accanto a lei si siede una donna che tira fuori un libro dalla borsa e comincia leggere. Patty si china un po' in avanti, facendo finta di grattarsi la caviglia, per sbirciane il titolo: “Letture in metropolitana”, un libro di racconti brevi.
Nel tunnel affianco sfreccia in senso opposto un treno tutto graffitato. Per effetto della velocità sembra un fugace arcobaleno.
Un ragazzino solertemente si alza per lasciare il posto a una giovane signora incinta. E poi dicono che non c'è più educazione!
Patty sente vibrare il suo cellulare e guarda il messaggio che le è appena arrivato. È il buongiorno da un amica: una di quelle immagini preconfezionate che vengono rigirate solo perché sono carine e colorate, senza aggiungere nulla di personale . Lei le trova un po’ false e ignora il messaggio. Mette via l'apparecchio e torna a osservare i visi variopinti che ha intorno.
La sua attenzione è catturata da un ragazzo e una ragazza in piedi a poca distanza. Sono chiaramente turisti, probabilmente del nord Europa. Hanno circa la sua età e due grossi zaini appoggiati ai loro piedi. Si parlano, si sorridono e, tra uno scossone e l’altro, si dividono un dolce. Sono giovani, belli e chiaramente innamorati.
Patty si trova a pensare che quest'immagine che ha ora davanti agli occhi: due giovani che si dividono un dolce sulla metropolitana di una città straniera, è esattamente la rappresentazione dell'amore. Perché l'amore è condivisione e complicità; è fare nuove esperienze insieme; è costruire ricordi insieme.
Li invidia. Li invidia moltissimo! Vorrebbe anche lei qualcuno da amare e con cui girare il mondo.
Nelle orecchie, quasi leggendole nei pensieri, una delle sue canzoni preferite canta:
* Splendido - Negrita
I due ragazzi stranieri sorridenti scendono con i loro zainoni alla ferma Duomo e la carrozza dopo sembra più spenta. A Patty manca ancora solo una fermata.
Denny
Ciao Kly, è molto bello il tuo racconto. Vengo ora dalla lettura dei racconti raccolti del mese di febbraio di INSIEME RACCONTIAMO, di Patricia Moll, del Blog Mirtylla'shouse. Il tuo racconto ci sarebbe stato a puntino, perché avrebbe completato la carrellata, sarebbe stato l'unico con gli occhi puntati sull'osservazione di chi frequenta la stazione.
RispondiEliminaCiao Anna maria,
EliminaPurtroppo il lavoro mi tiene troppo lontana dal web per troppe ore al giorno! avrei partecipato volentieri, ma riesco a mala pena guardare di qua e di la le novità su altri blog. Anche il mio angolino è alquanto trascurato ultimamente. Devi mettermi al giorno urgentemente! Grazieeeeeeeee 😆 e spero che Patricia magari mi mandi un messaggio per la prossima se mi distraggo e non riesco a passare da Mirtylla's house!! 😊