Noi orsetti Bu accompagnamo da sempre i bambini attraverso i loro sogni. Ecco perché i bambini, da sempre, ci amano molto.
Sono nato nella fabbrica di giocattoli di Babbo Natale, in un posto sperduto tra i ghiacci del Nord (vicino al Polo). Nella fabbrica di Babbo Natale lavorano gli gnomi, insieme ai nani, ai trolls, agli elfi e alle fate che ogni anno progettano e disegnano tanti nuovi giochi da regalare a tutti i bambini del mondo.
Quando gli gnomi Gaddo e Tina hanno finito di cucirmi le zampette e le orecchie, mi hanno portato da Babbo Natale che mi ha detto:
Sono nato nella fabbrica di giocattoli di Babbo Natale, in un posto sperduto tra i ghiacci del Nord (vicino al Polo). Nella fabbrica di Babbo Natale lavorano gli gnomi, insieme ai nani, ai trolls, agli elfi e alle fate che ogni anno progettano e disegnano tanti nuovi giochi da regalare a tutti i bambini del mondo.
Quando gli gnomi Gaddo e Tina hanno finito di cucirmi le zampette e le orecchie, mi hanno portato da Babbo Natale che mi ha detto:
- Caro Bubi, benvenuto al mondo! Tu sei l'ultimo degli orsetti Bu, come te non ce n'è più!
- E perché? - gli ho chiesto io.
- Perché i bambini non vogliono sognare, non gli interessa più... Preferiscono altri giochi: vogliono correre sulle loro biciclette, sfidarsi con il computer, desiderano palloni con cui organizzare tornei di calcio e pallacanestro tutti insieme... Mi dispiace, ma gli orsetti Bu non sono più richiesti. Tu sei proprio l'ultimo!
- Ma allora io dove andrò? Da quale bambino? - ho domandato un pò triste.
- A dire il vero, non c'è ancora un bambino che ti abbia chiesto, ma sei stato fatto ugualmente, per restare qui con noi e farci compagnia fino a Natale, poi vedremo, insomma... se sei bravo e ti comporti bene, vedrò di sistemarti. Ti troverò un posto, fidati di me.
Così sono qui nel palazzo di Babbo Natale e ho un sacco di tempo per esplorarlo, guardarmi intorno, fare domande agli gnomi, a Babbo Natale, alle renne...
Per questo tutti mi chiamano "Bubi Bu orsetto curioso".
Dovete sapere che quando i bambini, per pigrizia o perché se ne dimenticano, non spediscono la letterina di Natale, Babbo Natale lascia che siano gli gnomi a scegliere per loro un regalo. Ma anche a Babbo Natale, certe volte, capita di sbagliare. È il caso del piccolo Giovanni.
L'anno scorso Giovanni aveva scritto la sua bella letterina, con tanto di indirizzo giusto, bella calligrafia e tutto il resto.
Purtroppo, però, questa finì in un mucchio piuttosto sfortunato:
Quel giorno Babbo Natale aveva aperto la finestra dello studio per prendere una boccata d'aria e una folata do vento aveva sparpagliato sul pavimento tutte le letterine che stavano sulla scrivania.
Mentre le raccoglieva, la letterina di Giovanni andò a infilarsi proprio sotto il comò e lì rimase fino a quando l'elfo maggiordomo non la trovò intorno a Pasqua, il momento in cui, anche al palazzo di ghiaccio, so fanno le grandi pulizie.
L'elfo la mostrò a Babbo Natale che, un pò mortificato per la sua distrazione, la mise in un cassetto deciso a rimediare l'anno successivo.
Quel Natale fu un pò una delusione per Giovanni, che sotto l'albero trovò gli scacchi, un gioco difficile al quale non aveva mai giocato e per il quale non provava alcun interesse.
Giovanni è un bambino piuttosto paziente. E, poiché sapeva di aver combinato qualche guaio e di aver detto qualche piccola bugia, non la prese troppo male: si tenne i suoi scacchi e si riprese dalla delusione con la calza della Befana, che trovò bella gonfia di dolciumi e prelibatezze.
Quest'anno a Babbo Natale è arrivata una lunga letterina di Giovanni, nella quale il bambino racconta di aver ricevuti, il Natale passato, un regalo che non aveva mai chiesto e domanda se per favore, ora può avere il suo orsetto Bu da stringere, coccolare ed accarezzare per addormentarsi.
Quest'anno a Babbo Natale è arrivata una lunga letterina di Giovanni, nella quale il bambino racconta di aver ricevuti, il Natale passato, un regalo che non aveva mai chiesto e domanda se per favore, ora può avere il suo orsetto Bu da stringere, coccolare ed accarezzare per addormentarsi.
- Ma csrto! - si è come illuminato Babbo Natale. - Ecco perché ho fatto fare Bubi Bu a Gaddo e Tina! C'era un motivo, anche se lì per lì non lo ricordavo...Quella letterina smarrita sotto il comò. Giovannino!
Babbo Natale è proprio contento di poter rimediare all'errore fatto e non vede l'ora di dirlo a Bubi, che ultimamente sembra così triste e sconsolato.
Così lo fa chiamare subito nel suo studio.
- Carissimo Bubi, hi una gran bella notizia per te, reggiti forte... - gli dice Babbo Natale con un gran sorriso soddisfatto, mentre a Bubi, che non ci sperava più (ma invece ci spera ancora), brillano gli occhi. - Ti ho trovato casa e famiglia!
- Carissimo Bubi, hi una gran bella notizia per te, reggiti forte... - gli dice Babbo Natale con un gran sorriso soddisfatto, mentre a Bubi, che non ci sperava più (ma invece ci spera ancora), brillano gli occhi. - Ti ho trovato casa e famiglia!
- Davvero? - Bubi non sta più nella pelliccia per la contentezza. - E dove vado? E chi è il mio bambino? E....e...come si chiama? Quanti anni ha? Va a scuola? Ce l'ha una nonna?
- Piano, piano, piano! - lo interrompe Babbo Natale. - Quante domande! Lo sai che non si dicono tutte queste cose a voi giocattoli. Ognuno entra nella sua scatola e parte. Tu sei troppo curioso...
Ma poi , siccome Babbo Natale ha visto che l'orsetto Bubi c'è rimasto un po' male, aggiunge:
- Per adesso ti basti sapere che il tuo bambino si chiama Giovanni e ti aspetta da diverso tempo.
- Per adesso ti basti sapere che il tuo bambino si chiama Giovanni e ti aspetta da diverso tempo.
Bubi Bu è felicissimo, salta come un matto da una parte all'altra dello studio di Babbo Natale, lo abbraccia e lo bacia, si affaccia alla finestra e urla verso il bosco:
- Parto! Parto anch'io! Salgo sulla slitta insieme agli altei giochi! Vado da Giovanni!
Proprio in quel momento passa la Befana in volo sulla sua scopa che gli risponde:
- Buona fortuna Bubi Bu! Buon Natale! Ci vediamo presto sotto il camino! Di a Giovannino di lasciare un biscottino anche per me!
Elisa Prati
Guunti Junior
ma che bel racconto
RispondiElimina