Chi segue assiduamente il nostro angolino di consigli e recensioni letterarie, sa, che io (Kly) amo moltissimo scoprire nuovi autori, emergenti o comunque ahimè, purtroppo, a volte sconosciuti.
Bene, Davide Pappalardo non si può considerare un autore emergente in quanto ha al suo attivo già tre libri. Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo "Milano Pastis" edito da Nerocromo e la raccolta di racconti "La versione di Mitridate" edito da Zona Contemporanea, ma ammetto che non avevo sentito parlare di lui fino al giorno in cui, girando su un noto social network, mi sono imbattuta in una foto che riportava la copertina del suo ultimo giallo dal titolo alquanto accattivante "Buonasera (Signorina)" edito da eclissi editrice nel 2016.
Ovviamente in testa ho cominciato inevitabilmente a canticchiare la canzoncina di Fred Buscaglione, ad "indagare" sul libro e sull'autore e poi a comprare immediatamente una copia del romanzo.
In brevis: Buonasera (Signorina) è un giallo ambientato nella Milano degli anni '70. Protagonista è Libero Russo, un ex poliziotto, che tira a campare come detective privato, vive in un appartamento lurido e sporco in compagnia del suo gatto, tormentato dal passato, ascoltando proprio la musica di Fred e che si trova immischiato nel delitto del gangster Jo Le Maire.
Nelle 232 pagine Davide Pappalardo è riuscito a portare nero su bianco l'ambientazione degli anni '70 in maniera semplice e chiara. Dettagli della vita di quegli anni si intrecciano alla narrazione in maniera ben amalgamata. Anche la descrizione delle vie, dei luoghi della capitale lombarda è dettagliata e precisa. Chi conosce Milano saprà ritrovarsi negli angoli e nelle vie senza difficoltà.
Dalla prima all'ultima riga ho preso in simpatia Libero e mi sono tuffata nelle sue avventure tra ex colleghi, ex amanti, nei meandri delle sue passioni e pensieri e la malavita anni '70.
Ovviamente poi, la mia curiosità si è concentrata sull'autore e approfittando della sua disponibilità, mi sono permessa di rivolgergli 3 domandine.
- Ecco, a proposito proprio del tempo del periodo di ambientazione del romanzo. Come mai hai scelto gli anni '70? Sei molto giovane e di prima mano hai vissuto gli anni '80. Cosa ti ha affascinato di quell'epoca?
Gli anni '70 sono anni di grande fermento culturale, sociale e politico. Forse sono da considerare bui per via di avvenimenti nefasti di quel periodo ma se comparati con la stasi di oggi a me sembrano quasi splendere di luce propria. Questo è il primo motivo della mia scelta. Il secondo è riconducibile alla voglia di dare continuità di percorso a Milano Pastis. Il mio primo romanzo è ambientato a Milano tra il 1964 e il 1966. Buonasera (signorina) si colloca tra il 1970 e il 1971.
- Libero è esattamente l'opposto di quello che si prevede sia un detective. Ex poliziotto (non dico il perché per non anticipare, a chi non ha ancora letto il libro, nessun dettaglio), antitesi ai classici Poirot o Nero Wolfe, tutti pensieri logici e indagine, ma anche ai più recenti (Montalbano di Camilleri o Rocco Schiavone di Manzini) decisamente più attivi e pratici. Ma Libero attrae, Libero si lascia trasportare dai sentimenti. Cosa c'è di te in Libero?
Hai fatto centro. Nel senso che in Libero c'è qualcosa di mio. Per fortuna non gli somiglio poi tanto. Come sai Libero è un lercio, si lascia andare, è uno zotico, almeno all'apparenza. Io mi lavo e sono educato. Battute a parte, in Libero convivono due parti che coabitano anche in me: la parte relativa all'autoironia e la parte maggiormente dedita alla riflessione. E poi come Libero anche io mi porto addosso grandi insicurezze per una mera questione caratteriale. Nel suo caso per motivi ben specifici che non dirò adesso sennò vi tolgo il piacere di scoprirlo durante la lettura.
- Questo possiamo considerarlo il tuo 3.libro. Senza entrare in dettagli, ma, ci sono alcuni aspetti lasciati in sospeso in questa indagine, alcuni tasselli del puzzle mancano. Dobbiamo aspettarci un altro tuo romanzo con protagonista Libero? Quali sono i tuoi futuri progetti letterari?
Sì, ci sono degli aspetti poco chiari nella vicenda ma non li conosco nemmeno io e occorre chiedere a Libero. Di conseguenza mi toccherà scrivere un secondo capitolo della storia di Libero Russo e non vedo l'ora di farlo perché il personaggio mi piace molto. Ho già un'idea ma non so se verranno davvero svelati alcuni aspetti più oscuri della vicenda. Io penso che debba rimanere sempre un qualcosa avvolto nel mistero oppure lasciato all'immaginazione del lettore. Sarà il lettore a immedesimarsi nella storia e a trovare soluzioni, anche personali. Non voglio spiegare tutto. Certo, almeno il 90 per cento della storia deve essere comprensibile a tutti alla fine. Se rimane un'aura di mistero il lettore sarà maggiormente invogliato a dire la sua, a scervellarsi, anche a criticare le mie scelte.
Potete approfondire la conoscenza di Davide Pappalardo e del suo libro, seguendolo sui vari social network -> Instagram o -> Facebook sui quali potete partecipare anche al simpatico contest -> UNA FOTO CON BUONASERA (SIGNORINA) a cui ovviamente partecipo anche io!
Ebbene, Buonasera (Signorina) è un giallo godibilissimo, che si beve tutto d'un fiato, nella stessa maniera in cui Libero da fondo a bottiglie di whisky, boccali di birra e liquori vari.
Kly
Per la ➡ reading challenge 2017 di TuttoPerTutti questo libro può rientrare nelle categorie: 03 - 04 - 06 - 11 - 50 e se procede 05 - 17 - 38 - 46
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