Castel del Monte è costruito direttamente su un banco roccioso, in molti punti affiorante,[nella frazione omonima del comune di Andria, a 18 km dalla città, nei pressi della località di Santa Maria del Monte, in provincia di Barletta-Andria-Trani] ed è universalmente noto per la sua forma ottagonale. Su ognuno degli otto spigoli si innestano otto torri della stessa forma nelle cortine murarie in pietra calcarea locale, segnate da una cornice marcapiano, si aprono otto monòfore nel piano inferiore, sette bifore ed una sola trifora, rivolta verso Andria, in quello superiore.
Il cortile, di forma ottagonale, è caratterizzato, come tutto l'edificio, dal contrasto cromatico derivante dall'utilizzo di breccia corallina, pietra calcarea e marmi; un tempo erano presenti anche antiche sculture, di cui restano solo la lastra raffigurante il Corteo dei cavalieri ed un Frammento di figura antropomorfa.
In corrispondenza del piano superiore si aprono tre porte-finestre, sotto cui sono presenti alcuni elementi aggettanti ed alcuni fori, forse destinati a reggere un ballatoio ligneo utile a rendere indipendenti l'una dall'altra le sale, tutte comunicanti tra loro con un percorso anulare, ad eccezione della prima e dell'ottava, separate da una parete in cui si apre, in alto, un grande oculo, probabilmente utilizzato per comunicare.
Le sedici sale, otto per ciascun piano, hanno forma trapezoidale e sono state coperte con un'ingegnosa soluzione. Lo spazio è ripartito, infatti, in una campata centrale quadrata coperta a crociera costolonata, (con semicolonne in breccia corallina a pianterreno e pilastri trilobati di marmo a quello superiore), mentre i residui spazi triangolari sono coperti da volte a botte ogivali. Le chiavi di volta delle crociere sono diverse fra loro, decorate da elementi antropomorfi, zoomorfi e fitomorfi.
Il collegamento fra i due piani avviene attraverso tre scale a chiocciola inserite in altrettante torri.
Alcune di queste torri accolgono cisterne per la raccolta delle acque piovane, in parte convogliate anche verso la cisterna scavata nella roccia, al di sotto del cortile centrale. In altre torri, invece, sono ubicati i bagni, dotati di latrina e lavabo, ed affiancati tutti da un piccolo ambiente, probabilmente utilizzato come spogliatoio o forse destinato ad accogliere vasche per abluzioni, poiché la cura del corpo era molto praticata da Federico II e dalla sua corte, secondo un'usanza tipica di quel mondo arabo così amato dal sovrano.
Grandissimo interesse riveste il corredo scultoreo che, sebbene fortemente depauperato, fornisce una significativa testimonianza dell'originario apparato decorativo,un tempo caratterizzato anche dall'ampia gamma cromatica dei materiali impiegati: tessere musive, piastrelle maiolicate, paste vitree e dipinti murali, di cui fra la fine del ‘700 ed i primi dell'800 alcuni scrittori e storici locali videro le tracce, descrivendole nelle loro opere.
Attualmente sono ancora presenti le due mensole antropomorfe nella Torre del falconiere, i telamoni che sostengono la volta ad ombrello di una delle torri scalari ed un frammento del mosaico pavimentale nella VIII sala al piano terra. Nella Pinacoteca Provinciale di Bari sono stati temporaneamente depositati, invece, due importanti frammenti scultorei, raffiguranti una Testa ed un Busto acefalo, rinvenuti nel corso dei lunghi restauri, che non hanno restituito alcuna traccia, invece, della vasca ottagonale posta al centro del cortile, citata da alcuni studiosi del secolo scorso.
Alcuni studiosi si sono chiesti se Castel del Monte fosse veramente un castello e non, piuttosto, un tempio laico edificato senza alcun aggancio a finalità militari. I sostenitori delle ipotesi che identificano Castel del Monte con un tempio, collegandolo di volta in volta all'astronomia, alla geometria e alle piramidi egiziane, partono da alcune riflessioni, a loro dire, elementari: sottolineano, infatti, l’assenza di cucine, scantinati, stalle, fossato, ponte levatoio ed elementi difensivi tipici di un castello medievale.
Sulla base di questi presupposti hanno negato la costruzione di Castel del Monte a fini civili o militari ed hanno colto una serie di collegamenti tra le dimensioni dell’edificio-tempio e l’astronomia o la piramide di Cheope, come la teoria di Nedim Vlora, che lega Castel del Monte alla piramide di Cheope, che però si basa su ombre e figure geometriche puramente teoriche, con circonferenze o quadrati che dovrebbero circoscrivere o inscrivere l’ottagono castellare.
Il mito della perfezione geometrica di Castel del Monte, ormai opportunamente fatto a pezzi negli ultimi anni dagli studi di Schirmer, ha prodotto nell'immaginazione di questi autori un edificio-tempio sganciato da qualsiasi contatto con le fonti, avulso dalla sua stessa storia che in realtà ci dimostra come esso sia stato costruito per fungere da castello e che come tale è sempre stato utilizzato. “Castrum” è definito dallo stesso Federico II nel famoso mandato del 29 gennaio 1240, quindi struttura fortificata inseribile nella rete di castelli che lo svevo volle per un più efficace e capillare controllo del territorio, pur con tutte le accessorie funzioni residenziali, rappresentative e simboliche proprie di ogni castello. E se la valenza simbolica in Castel del Monte assume un rilievo particolare grazie alla sua forma ottagonale riproducente la corona imperiale, è pur vero che dalle fonti ci viene restituita in pieno l’identità castellare da più parti negata. Così leggiamo nei documenti che nel luglio del 1246, ancora vivente Federico II, l’edificio è utilizzato per imprigionare un signore ribelle all'imperatore e, quindi, possiede una guarnigione, dei carcerieri, dunque è abitato, in barba a tutti i problemi posti dagli autori contemporanei sull'assenza di cucine, stalle, e sistemi difensivi. Nei decenni successivi ritroviamo il nostro maniero utilizzato come prigione ed in generale come strumento di potere nelle mani dei diversi regnanti e signori dell’epoca: sottoposto ad assedi, preso a cannonate, quindi, evidentemente, al contrario di quanto si è affermato da più parti, ben fortificato e perfettamente difendibile, ha attraversato i secoli partecipando attivamente alla storia della sua terra. Posto sulla strada che collegava Andria al Garagnone ed a Gravina, a pochi passi dalla via Traiana ed in rapporto con un territorio in quel tempo ricco di cellule produttive, torri e vedette rurali, Castel del Monte, circondato da mura che lo rendeva ben protetto, è stato costruito in quel luogo per chiudere una maglia del sistema castellare federiciano.
Giuliana