Ed eccomi qui alla solita cloche, solita tratta, solito B-737, solita routine.
Sì, ormai è routine, da circa un anno.
Partenza alle 20:00 e atterraggio alle 22:00.
Ma oggi sono un po' ansioso, e non so nemmeno cosa mi prenda.
E' da prima di entrare in cabina che continuo ad avvertire Quel Brivido Lungo La Schiena.
E devo dire che un po' di paura m'è venuta.
Sono decollato da circa 15 minuti e non mi sento per nulla a mio agio.
E' l'unica crepa nella mia routine.
Faccio il pilota da un anno, appunto, e una sensazione così non l'ho mai avuta.
Eppure, da prima di salire a bordo, ho avvertito Quel Brivido Lungo La Schiena, e per calmarmi ho dovuto fumare due sigarette, non una come di routine.
Sei un cretino. Cazzo fumi a fare? Non è una motivazione il perché sei in ansia.
"Oh sta' zitto subconscio!"
Mi sono affrettato a salire sul ponte, salutando a malapena i pochi passeggeri che incontravo, perché Quel Brivido Lungo La Schiena mi impedisce di restare calmo.
Poi sono entrato in cabina e mi sono chiuso in bagno a cercare di calmarmi.
Ora eccomi qui alla solita cloche, solita tratta, solito B-737, solita routine.
Mi hanno sempre chiesto perché io faccia il pilota, e ho sempre risposto che era il sogno della mia vita, la mia passione.
Quasi una metafora del detto "avere una testa fra le nuvole"; che io ho davvero.
Ma la verità è un'altra.
All'età di quattro anni io e mio padre fummo vittima di un incidente stradale, dove lui perse la vita a 22 anni ed io entrai in coma.
Sono stato in convalescenza per 22 mesi.
Un giorno vidi questa... cosa... che poi scoprii essere un Angelo, che mi disse che sarei sopravvissuto. Mi disse anche che lui mi custodiva e sarebbe sempre stato con me.
Dopo 22 ore da quella "visione" mi risvegliai dal coma. e mi ricordo ancora vagamente le facce dei dottori che urlano "Miracolo!"
Da quel giorno credo negli Angeli, quelli che alloggiano sulle spalle di ognuno di Noi, quelli custodi.
Sono passati 22 anni da quella visione e ancora li cerco, ma senza successo.
Quando ho deciso di fare il pilota pensavo che avrei avuto più possibilità di trovarLi, lassù in alto, nel cielo, sopra le nuvole.
Tutti mi hanno sempre detto che la mia mente era pazza, prendendomi sempre in giro.
Ci son stato malissimo, non lo nego anzi: lo ammetto.
Ma è il dolore che ci rende forti.
Comunque sia, inseguendo il mio sogno, l'ho realizzato.
...
Ed eccomi qui alla solita cloche, solita tratta, solito B-737, solita routine.
Sì, ormai è routine, da circa un anno.
No, non riesco proprio a concentrarmi: Quel Brivido Lungo La Schiena mi sta facendo impazzire.
Allora lascia il comando a Marshall no?
"Zitto."
Sta' attento.
Sono in una guerra dal doppio fronte: da una parte combatto contro Quel Brivido Lungo La Schiena; dall'altra lotto contro il mio subconscio.
Chi avrà la meglio?
Ma comunque decido di dar retta al secondo e chiamo Marshall, il mio copilota.
Nessuna risposta.
"Dove si è cacciato?"
In realtà si chiama Gregory e ha 22 anni. Ma l'ho sempre chiamato Marshall per la sua somiglianza con Marshall Bruce Mathers III, e quasi mi scordo il suo vero nome.
Poi lo sento, mi risponde dal bagno con voce un po' sommessa.
E giurerei di aver sentito Quel Brivido Lungo La Schiena ancora una volta appena l'ho sentito rispondere.
-Sei un cretino parte due, non lo chiamare! Lo sai come sta in questi ultimi 22 giorni.-
Già, dimenticavo.
"Ma oggi hai proprio voglia di rompere i co..."
-Sta' zitto e concentrato.-
Rimango io al comando della cloche.
Dimenticavo appunto, che Marshall è stato lasciato dalla moglie 22 giorni fa, per uno strano tizio... un belga... no no, un olandese... o era un tedesco? boh, non mi ricordo. Me ne ha parlato così tanto che ha finito per confondermi.
Resta il fatto che, ultimamente, si chiude nel bagno, e ci resta sempre più a lungo.
oggi non l'ho nemmeno sentito entrare in cabina. Poverino, è distrutto.
Io intanto cerco di distrarmi.
Guardo l'ora: 20:22.
E Quel Brivido Lungo La Schiena torna a farsi sentire.
Il 22 oggi mi perseguita!
Cerco una distrazione guardando a destra e sinistra del cockpit, ma niente Angeli.
Passano 50 minuti, poi la voce gracchiante della torre di controllo mi solleva da tutti i miei pensieri. Sta per arrivare un temporale.
Io, per tutta risposta, avverto ancora Quel Brivido Lungo La Schiena.
E un po' mi sto facendo prendere dal panico.
Adesso comincio a sentire i tuoni.
Ne sento due, tre, quattro.
Un paio di secondi dopo gli altri, ne sento un quinto.
Vicinissimo. E sento ancora Quel Brivido Lungo La Schiena.
Poi succede una cosa impressionante.
Diventa tutto nero. Tranne per un puntino. Là, sull'orizzonte: c'è un piccolo puntino luminosissimo.
Talmente luminoso che non riesco a fissarlo, e devo distogliere lo sguardo.
Avverto Quel Brivido Lungo La Schiena nuovamente, ma quasi non lo sento.
Perché quando riapro gli occhi vedo una cosa maestosa.
Capisco subito cos'è. Non ci vuole molto. E' ciò che sto cercando da tutta la vita.
Davanti a me, c'è la cosa che mi ha causato l'etichetta di "Matto Da Legare".
Davanti a me c'è un Angelo.
Qualcuno direbbe che assomiglia a Patrick Swayze, ma sbaglierebbe.
E' uguale a me.
Poi sento una voce, dentro la mia testa. Ma stavolta non è il mio subconscio.
Attento, il tuo copilota non è...
<<Svoltare prua di 22°>> La voce del controllore di volo s'intromette.
E di nuovo Quel Brivido Lungo La Schiena.
"Ma era l'Angelo? O no? E se fosse stato Lui? A cosa devo stare attento? A Marshall? Perché?"
Io mi alzo e di scatto vado in bagno.
Ma la cabina, stranamente, sembra molto più grande di quando ci sono entrato.
Arrivo davanti alla porta, e busso.
<<Tutto bene?>> chiedo.
Nessuna risposta.
Sento ancora Quel Brivido Lungo La Schiena.
Mi faccio coraggio e apro la porta.
Ma quello che vedo mi sconvolge.
Il bagno è vuoto.
Ma a terra noto qualcosa.
E la fisso con sconcerto, mentre Quel Brivido Lungo La Schiena diventa più forte che mai.
E' un peluche?
"Sembrerebbe di si".
In effetti è un orsetto di peluche con un fiocco al collo.
Poi sento una risata dentro la testa, ma non capisco perché il mio subconscio rida.
Non sono il tuo subconscio. Sono quello che non vuoi.
Sbianco. Quel Brivido Lungo La Schiena mi sta uccidendo.
Giro per tutta la cabina, ma di Marshall 0 tracce.
Non riesco a dire nulla, ho come la bocca impastata.
Vado incespicando verso il bagno.
Marshall non può essere...
Scaccio indietro quel pensiero.
Apro di nuovo e riguardo: il peluche non c'è, non più. Però, seduto sul water, vedo Marshall, che mi guarda con aria impaurita, per dire "Salvati!" prima di sparire di nuovo.
Quel Brivido Lungo La Schiena raddoppia... triplica...e...
Con la coda dell'occhio scorgo una strana ombra che si aggira nella penombra della cabina.
<<CHI SEI?!>> grido al vuoto.
Quel Brivido Lungo La Schiena mi tormenta all'impazzata, facendo tremare tutto il mio corpo.
mi sento anche soffocare. Istintivamente mi porto le mani al collo e...
"Una collana?" pensiamo allo stesso tempo io e il mio subconscio.
"Ma io non ho mai avuto una coll..."
Non è una collana HAHAHA! E' un fiocco rosso!
E capisco.
Tremo come una foglia.
cerco di raggiungere la radio, per chiedere aiuto anche se nessuno può aiutarmi.
Muovermi mi costa una fatica esorbitante, ma non mollo: Io non mollo mai.
Quindi avanzo di un passo. Poi altri tre.
Poi cado, ma mi rialzo immediatamente.
Sto sudando, come se la temperatura fosse aumentata di colpo.
Mi guardo il corpo, e capisco il perché del caldo: le mie braccia sono ricoperte di pelliccia.
Faccio altri sei passi.
Mi sembra di oscillare nell'oblio.
La cabina E' decisamente più grande ora.
La guerra tra il mio subconscio, me, e Quel Brivido Lungo La Schiena, penso l'abbia vinto quest'ultimo.
Mi reggo appena sulle gambe. ma riesco a fare altri cinque passi.
Mi fermo.
Respiro appena.
Un altro piccolo passo.
Ancora uno.
Quella macabra risata mi rimbomba in testa.
Stringo i pugni e faccio gli ultimi cinque passi.
Cavolo. Alla faccia della coincidenza.
22 passi, per arrivare alla radio.
Le mie orecchie fischiano.
Guardo l'orologio.
21:38
Ossia, 22 minuti alle 22.
Quel Brivido Lungo La Schiena diventa un sussurro sul mio collo.
Addio caro mio.
Infine la mia vista si annebbia.
Mi accascio a terra.
Vedo il 22 ovunque.
Vorrei gridare, fammi forza e rialzarmi, ma non ci riesco.
Mi sento rimpicciolire.
Il nero diventa ancora più scuro, e poi...
Il nulla?
Lino