martedì 25 aprile 2017
venerdì 21 aprile 2017
LA VENTIQUATTRORE (Delitto in albergo) - MAURIZIO CASTELLANI
Fin da bimba mi è stato chiaro che l'hotel era il mondo in cui avrei voluto sempre lavorare, mi affascina la magica atmosfera della non-casa propria, le relazioni che si intrecciano, le storie che si sfiorano. Ho lavorato così in albergo per 20 anni e nel cassetto conservo ancora il sogno di avere un giorno o l'altro il mio piccolo Bed & Breakfast.
Bene, questa premessa per spiegare il perché della mia curiosità quando navigando su un famoso social-network mi sono imbattuta nella pagina dello scrittore Maurizio Castellani e ho letto la trama del suo libro "La Ventiquattrore - Delitto in albergo", edito da Kimerik nel dicembre 2015.
Un giallo ben elaborato, storia molto plausibile e non scontata, ma è l'atmosfera intorno che lo rende ancor più originale e non banale.
Niente commissari ficcanaso o investigatori tutto acume. Il protagonista di queste 149 pagine è Marco. Un divorziato geometra di provincia che, stanco della sua professione e dopo aver ereditato da sua zia un alberghetto a Cascina Terme (in provincia di Pisa), decide di abbandonare il suo studio e seguire personalmente la conduzione dell'hotel.
Sennonché dopo solo 5 giorni di attività, gli muore un cliente. E qui comincia l'avventura di Marco, la sua curiosità lo spinge a voler scoprire cosa sia successo al Sig.Corrado e dove è finita la sua inseparabile valigetta ventiquattrore, intrecciando la sua attività di albergatore, Piero ed Andrea vecchi amici d'infanzia, Grazia affascinante recepcionista tuttofare e la passione per la cucina (la ricetta dell'anatra all'arancia mi ha fatto venire l'acquolina in bocca! :-D). Il tutto ricamato da varie espressioni dialettali che mi hanno strappato più di un sorriso. Decisamente lo stile di scrittura di Maurizio Castellani è ameno e simpaticissimo, come ci si aspetta da un buon toscano.
Indagando su internet ho scoperto che "La ventiquattrore - Delitto in albergo" è il primo di tre libri, anche se il secondo e il terzo non sono stati ancora pubblicati. Ovviamente resto in attesa della loro uscita per scoprire le nuove avventure tra le camere dell'Hotel "Da Zia Maria".
"La ventiquattrore - Delitto in albergo" ha vinto il Premio Nazionale di Narrativa Città di Murex nel 2016.
Per tutti gli amanti dei gialli, delle letture simpatiche, dei libri che rallegrano le giornate, della buona cucina, delle relazioni umane e semplici, consiglio spassionatamente "La Ventiquattrore - Delitto in albergo" di Maurizio Castellani.
Kly
Per la ➡ reading challenge 2017 di TuttoPerTutti questo libro può rientrare nelle categorie:
03 - 04 - 05 - 11 - 14 - 15 - 23 - 38 - 46 - 50.
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venerdì 7 aprile 2017
EMMA BRACCANI: PERCHÉ IO NON POSSO - GIULIA BACCHETTA
Ho ricevuto una copia ebook di "Emma Braccani: Perché io non posso" direttamente dall'autrice, Giulia Bacchetta.
Come lei stessa lo ha definito, il libro è un young novel, che vede protagonista Emma, una adolescente come tantissime altre, la cui famiglia sta vivendo un momento molto difficile.
La storia è molto attuale. Una giovane studiosa e tranquilla adolescente, in seno ad una famiglia con un padre padrone, una sorella ribelle e una madre sottomessa. Il suo mondo di amici, la scuola e i classici problemi legati all'età e poi la sconvolgente scoperta del tradimento del padre e l'avvio del processo di separazione dei genitori, purtroppo non di comune accordo.
Tanti gli episodi crudi e di tensione che ci riportano inevitabilmente a fatti di cronaca che troppo spesso sentiamo al TG.
Inutile negare che l'astio nei confronti di Roberto, il padre, lo si prova di immediato e schierarsi con Emma o dalla parte di Marta (la sorella maggiore) è inevitabile. {Mi fa piacere che tu abbia apprezzato il personaggio di Marta e comprendo il tuo astio nei confronti di Roberto, il vero joker del romanzo. N.d.A.}
570 pagine fitte fitte che raccontano passo a passo le giornate di Emma e della famiglia Braccani. Non è certo una lettura facile se pensiamo anche alla cronaca, ma certamente molto realistica e riportabile all'attualità.
Ma non sono solo dolori e tenebre nella vita di Emma, l'amore si affaccia a tingere la sua vita di un pallido rosa e porta il nome di Filippo.
Conclusa la mia lettura mi sono sorte spontanee alcune domande, che ho rivolto direttamente a Giulia, la quale è stata molto disponibile a rispondere, diciamo ad una mini intervista, per dipanare la mia curiosità.
1. Prima di tutto, quanti anni hai? Mi sembri giovanissima e mi incuriosisce che già tu abbia scelto un argomento così ostico e difficile.
Ciao Clizia, ti ringrazio tantissimo per i complimenti, ma soprattutto
per esserti cimentata in questa nuova lettura.
Ho venticinque anni e da sempre nutro la passione per la
psicologia, la sociologia e la filosofia. Comprendo il tuo scetticismo e non
sei stata l’unica a meravigliarsi del fatto che io, con la mia giovane età,
possa aver affrontato tematiche così importanti e purtroppo attuali. Questo
romanzo nasce da un mio profondo interesse per il sociale; senza dubbio, dentro
di me, covo emozioni più negative che positive ma tutto è scaturito da ciò che
mi circonda: la società per l’appunto. In questo caso, prima di scrivere il
romanzo, mi sono schierata dalla parte dei minori che vivono situazioni del
genere, ponendomi domande de tipo: “Cosa prova un minore quando la giustizia
non è dalla sua parte? Perché privare un adolescente della propria felicità?
Chi siamo “noi” per farlo?”. Così ho creato il personaggio di Emma, la mia
eroina, immedesimandomi in lei e collocandomi al centro del palcoscenico
davanti al quale avevo il mio pubblico: avvocati, giudici e assistenti sociali.
Da qui ne sono conseguite tutte le vicende della famiglia
Braccani. Ora che la storia è pubblicata, più viene letta più comincio a
credere che Emma non sia più la mia eroina, ma quella di tutti coloro che si
avvicinano alla sua storia. In un certo senso è un bene perché ho capito la
funzionalità del romanzo: sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto far
sapere alle ragazze, costrette a vivere situazioni simili a quelle di Emma, che
non sono sole.
2. Questo è il tuo primo romanzo?
Sì, questo è il mio primo romanzo, ragion per cui ho ancora
tanto da migliorare e, naturalmente, da dare. Sono consapevole del fatto che
posso fare di meglio.
3. A cosa ti sei ispirata?
Come ti dicevo, mi sono ispirata a tutte quelle questioni
che, purtroppo, leggiamo sui quotidiani o che, quasi tutti i giorni, guardiamo ai telegiornali. L’ira ha preso il sopravvento ed io non potevo rimanere con le
mani in mano, in qualche modo dovevo esprimere il mio pensiero. Questa storia
ha radici assai remote; stesi su carta i primi due capitoli dieci anni fa, ma ogni
volta che scrivevo qualche pagina finivo sempre per stracciarla. Un anno e
mezzo fa scesi ad un compromesso con me stessa e mi convinsi a completare
l’Opera.
4. Quanto c'è di te in Emma?
In realtà ci accomunano poche cose; io e Emma abbiamo la
stessa passione per la filosofia e la psicologia; lei è astuta, molto acuta e
riesce a raggiungere ragionamenti non propriamente tipici dei suoi 14 anni. Per
il resto siamo molto diverse. Lei è introversa, conserva un diario segreto su cui
riversare le proprie emozioni. Io non ne ho mai avuto uno.
Emma è una vera forza della natura, io credo di essere più
fragile. Non è stato semplice costruire il suo personaggio, ma ammetto che
gestirlo psicologicamente mi ha regalato tante emozioni sia negative che
positive.
5. Quali sono i tuoi prossimi progetti letterari?
Sono già impegnata nella stesura del secondo romanzo: il
continuo di Emma Braccani “perché io non posso”. Non so dirti la data di
pubblicazione, ma posso confidarti che ci saranno tanti cambiamenti. Il
sottotitolo, tanto per cominciare, non sarà più lo stesso.
6. Hai volutamente lasciata aperta la conclusione? Come finirà la separazione? Ed Emma sarà finalmente felice insieme a Filippo? Quante questioni senza apparente risposta....
I tuoi interrogativi sono leciti e, come ti ho
anticipato poc’anzi, ci sarà un continuo della storia. Fosse stato per me avrei
continuato a scrivere altri venti capitoli poiché, come hai potuto notare, sono
diverse le cose a cui devo dare una fine, ma sarebbe venuto fuori un romanzo
troppo lungo. Quindi prendendone coscienza ho dovuto mettere un punto. Come
andranno a finire tutte le questioni legali e come si evolverà la storia tra Emma
e Filippo, purtroppo non posso dirlo. Se avrai voglia, lo scoprirai tu stessa, immergendoti,
ancora una volta, nella storia di Emma.
Conosci e segui Giulia Bacchetta sul suo ➡ blog
E ancora.... visualizza il book-trailer:
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Kly
mercoledì 5 aprile 2017
5 IDEE PER RINNOVARE BALCONI E TERRAZZI
Ecco a voi qualche idea semplicissima e a costo zero per rinnovare e dare un po' di colore a balconi, terrazzi e fioriere.
La parola d'ordine è riciclo!
1) New look per vecchia fioriera in ferro:
Basta qualche tappo di plastica colorato, di quelli più grandi delle bottiglie di succhi di frutta per esempio, per dare un tocco di colore alle vecchie fioriere in ferro. Con la forbice o un coltello basterà creare sul retro un buco o una scanalatura per incastrare il tappo al ferro.
(ps: per togliere le scritte dai tappi, di solito, è sufficiente un po' di alcool).
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2) Decorazione colorata:
Un simpatico fiore di plastica realizzato con tappi colorati di varie misure.
La giuntura si trova sul retro e si può fare utilizzando del fil di ferro sottile o con colla a caldo (meno resistente). Io ho fatto un doppio riciclo: ho utilizzato gli anellini che segnano la taglia sulle grucce dei vestiti dei negozi (da piccola mia figlia li adorava e me li faceva mettere da parte e quindi io ne ho accumulati un po'). Ci ho messo un po' a trovare quelli giusti e pensavo che non tenessero molto invece è quasi un anno che questo fiore sta sul mio balcone senza problemi. | |
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3) Vasi e sottovasi colorati:
Le calotte porta sorpresa delle uova di pasqua giganti possono diventare simpatici porta vasi per piantine, oppure quelle più piccole dei colorati vasetti.
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4) Sassi decorati:
Su un tavolino, tra l'erbetta e le piantine qualche sasso decorato o con frasi desterà la curiosità degli ospiti.
Potete fare una cosa bella, completa e resistente utilizzando i pennelli e i colori e concludendo con una bella pennellata di vernice trasparente dopo l'asciugatura del colore oppure optare per qualcosa di più semplice come utilizzare semplici pennarelli indelebili. Quest'ultimi con le intemperie tendono facilmente a cancellarsi quindi è meglio riporre il lavoro finito in un luogo riparato. | |
5) Vasetti con tazze:
Se avete tazze che non usate o che vi hanno stufato possono essere trasformate in simpatici vasi.
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THINK GREEN!
Denny
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