Elisabetta Cametti è nata a Gattinara, ai piedi delle colline vercellesi nel 1970. Si è laureata in Economia e Commercio all'Università Bocconi di Milano e da sempre è impiegata nell'editoria. È stata infatti direttore generale della divisione Collezionabili della De Agostini ed ora lavora a Londra nel gruppo internazionale Eaglemoss.
Elisabetta è ospite fissa del programma "Mattino 5" su Canale 5, come opinionista su casi di cronaca ed è responsabile della rubrica Giallo e Nero del settimanale Nuovo, dove risponde alle domande sui crimini reali più misteriosi ed intricati.
La stampa la definisce “la signora del thriller italiano” e i suoi libri sono già stati pubblicati in 12 paesi.
La sua grande fama comincia nel 2013 quando ha pubblicato "K – I guardiani della storia", Giunti Editore S.p.A., il suo thriller di esordio, diventato un bestseller internazionale.
Nel 2014 pubblica "K – Nel mare del tempo", Giunti Editore S.p.A., secondo romanzo della Serie K, che è considerato uno dei libri più amati del 2014 secondo un sondaggio della rivista Panorama.
Come lei stessa ci ha annunciato, è prevista a breve l'uscita della terza avventura che vede protagonista Katherine Sinclaire.
La Serie K come si può intuire dai titoli ha uno sfondo storico e i misteri ci riportano ad antichi siti archeologici.
Mentre rimango in attesa del terzo volume della Serie K, approfondiamo il discorso invece sulla Serie 29.
Thriller, mistero, profonda analisi psicologica, avventura e serial killer. La Serie 29 di Elisabetta Cametti offre un susseguirsi di colpi di scena che ci tengono incollati ad avventure rocambolesche dalla prima all'ultima pagina.
Nel 2015 Elisabetta pubblica "Il Regista", Cairo Publishing S.r.l. ISBN 978-88-6052-657-1 e nel novembre 2016 il secondo libro della Serie 29, ovvero "Caino", Cairo Publishing S.r.l. ISBN 978-88-6052-754-7.
Ne "Il Regista": Veronika Evans è una fotoreporter newyorkese, i suoi scatti scioccanti che vogliono denunciare il degrado delle città, la situazione drammatica dei senza-tetto, l'umanità emarginata delle metropoli, ottengono milioni di visualizzazioni al giorno sui social networks.
Barbara Shiller è profiler del New York Police Department, con un tragico errore di valutazione alle spalle.
A un anno dalla messa in onda di una puntata di un noto talk show, la polizia trova i corpi senza vita degli ospiti del programma a cui ha partecipato anche Veronika. Ai cadaveri sono stati asportati i bulbi oculari e la faccia è nascosta da una macchina fotografica attaccata alla testa con del nastro adesivo.
Il caso di omicidio multiplo viene affidato a Barbara, la quale offre a Veronika la possibilità di collaborare con la polizia, dato il suo personale coinvolgimento, seppur sospettata.
Derek Crane, avvocato di grido e proprietario di una agenzia fotografica concorrente a quella di Veronika, si unirà alla squadra di Barbara.
Durante le 29 ore di indagine, emergono indizi discordanti, una apparente mancanza del movente e un piano accuratamente studiato fin nei minimi dettagli. Tutti hanno un alibi, forte e verificato. Tutti hanno un passato discutibile. Tutti potrebbero essere carnefici, ma anche vittime.
In "Caino", Veronika, dopo la scia di sangue dell’ultima indagine (Il Regista), non vuole più saperne di collaborare con il NYPD, ed è in Groenlandia a documentare la silenziosa mattanza delle foche, ma Fisher, il capo del Detective Bureau di New York ha bisogno di lei.
Sotto i leoni di pietra della Public Library è stato rinvenuto il cadavere di una donna scuoiata, ma collocata seduta, truccata e vestita con un abito da sera. Nella biblioteca si inaugurerà a breve un evento artistico di portata mondiale, gemellato con la Biennale di Venezia.
I corpi diventano due, poi tre e ... . Stesso modus operandi, il messaggio è preciso benché indecifrabile. In realtà un collegamento esiste: una donna scomparsa da più di dieci anni, che riporta ad un altro serial killer, noto come il Sarto rinchiuso però in un carcere di massima sicurezza.
Cosa unisce Caino – così Fisher chiama gli assassini ancora senza identità – al Sarto? L’unico elemento ricorrente è il giorno 29: una data che si trasforma in una pericolosa minaccia per la città di New York; in una data fatidica per il Sarto che sta per essere giustiziato con iniezione letale e il giorno di inaugurazione della Biennale a Venezia.
Elisabetta è anche molto attenta alla descrizione dei luoghi. Dove la sua conoscenza personale non arriva, si affida alle tecnologie moderne per collocare le sue storie in spazi reali, descrivendo piazze, case, locali, edifici che realmente esistono. Ne "Il Regista" le 29 ore in cui si svolge la trama, non erano sufficienti a portare Veronika in Italia, ma in "Caino" Elisabetta sceglie Venezia come località, che fa da sfondo ad una parte del romanzo, per il suo grande amore per il proprio paese.
I due romanzi raccontano storie diverse, hanno trame differenti, non sono l'uno il seguito dell'altro, ma, consiglio leggerli nell'ordine in cui sono stati pubblicati. Infatti in "Caino" ritroviamo spesso riferimenti al carattere, vicende famigliari o fatti accaduti ne "Il Regista" che potrebbero risultare incomprensibili o strani se non si ha letto il primo volume.
Elisabetta è estremamente disponibile, sincera, aperta e ha soddisfatto le curiosità di tutti noi che abbiamo partecipato alla presentazione di "Caino" lo scorso 10 febbraio.
- Perché proprio il numero 29 per definire la Serie?
Elisabetta testualmente ci spiega: Perché studiando la criminologia e studiando soprattutto le statistiche legate al mondo dei serial killer, il 29 è un numero che ritorna. Un numero che ricorre in quanto molti serial killer hanno compiuto il loro primo omicidio a 29 anni; il numero medio di vittime di alcuni serial killer è 29; negli Stati Uniti il 29% dei serial killer è itinerante e il 29% delle donne serial killer, ovvero le vedove nere, uccide a casa propria e, fino a poco tempo fa, in Italia, c'erano 29 killer ancora senza identità. 29 è diventato il numero che lega sostanzialmente tutti i miei romanzi di questa nuova serie. Ne "Il Regista" 29 è il numero di ore in cui si compie e si svolge tutta la trama. In "Caino" il 29 è una data: il 29 di giugno. Nel prossimo romanzo della Serie, 29 sarà un numero di oggetti e così via per tutti i romanzi che hanno Veronika come protagonista.
- Come è nata la sua passione per la criminologia?
Elisabetta ci racconta che è sempre stata affascinata dallo studio della mente umana, ma non nel senso della conoscenza, ma come qualcosa di profondo. Cosa trasforma un uomo in un assassino? Perché le persone si trasformano in killer spietati? La curiosità e l'interesse di scoprire cosa scatta nella testa di una persona per spingerla a compiere gesti così terribili. La realtà è la sua fonte di ispirazione, ma si sa, la realtà va oltre la fiction. Per sua propria conoscenza ed esperienza, vista la sua collaborazione in programmi che trattano di indagini e crimini reali, si rende conto che la fiction non arriva mai ad essere così maligna come la realtà spesso è. Ci sono delitti reali che neanche la più fervida fantasia dello scrittore potrebbe mai aver realizzato e progettato. Il mondo criminale è spaventoso.
- Quanto c'è di Elisabetta in Veronika Evans?
Nelle due protagoniste c'è sempre qualcosa di lei, seppure Elisabetta si definisce più simile a Katherine che a Veronika. Le proprie esperienze, emozioni ed interessi si rispecchiano nelle sue protagoniste ovviamente. Ogni suo romanzo è un pezzo della sua esistenza, ma cerca sempre di dare "un passo in più".
Katherine è bionda, combattiva, porta spesso tacchi alti, dorme quattro ore per notte e adora gli animali, soprattutto il suo bellissimo gatto nero, l’unico a dividere con lei l’appartamento londinese, fisicamente assomiglia incredibilmente a Elisabetta. Anzi, è proprio la sua immagine!
Veronika è mora, capelli mossi e occhi verdi, indossa spesso anfibi alti sopra pantaloni neri e sahariana, affetta da disturbo ossessivo compulsivo, un difficile rapporto con il padre, ma anche lei attivissima nella difesa degli animali.
- Ne "Il Regista" mi ha colpita un paragrafo che riporto qui affianco in uno screen-shot:
Uno scrittore quindi si rende conto di quando può influenzare i lettori, del potere che può esercitare su coloro che leggono i suoi libri o comunque con tutto ciò che pubblicano?
Elisabetta riconosce che come scrittrice cerca sempre di trasmettere un messaggio, di arrivare al cuore dei sui lettori. Se ci riesce con i suoi libri può considerarsi soddisfatta, è come aver "segnato un gol".
- E' prevista una qualsiasi trasposizione cinematografica?
Ebbene, Elisabetta rivela che qualcosa si sta progettando, ma purtroppo non a breve termine. I libri della Serie K sarebbero più adatti per realizzare una serie TV a puntate, mentre i romanzi della Serie 29 sarebbero idonei ad una produzione per il grande schermo. Chissà chi troveremo nei panni della coraggiosa e travagliata Veronika, e chi dell'affascinante Derek.
Per gli amanti del thriller, di tutte le sfaccettature psicologiche dei serial killer, per chi vuole vivere avventure intense e mozzafiato, consiglio i libri di Elisabetta Cametti: "Il Regista" e "Caino".
Buona lettura.
Per la ➡ reading challenge 2017 di TuttoPerTutti questi libri possono rientrare nelle categorie 03 - 04 - 06 - 07 - 09 - 17 e ovviamente 50 e se procede 05 - 38 e 46