Il polmone verde di Lecce per antonomasia è la stupenda Villa Comunale, situata nel centro storico. Ultimata definitivamente verso la fine dell’ottocento, i suoi natali si devono ad uno dei più famosi medici italiani, Giovanni Stella, che la desiderò in onore di Giuseppe Garibaldi, il cui busto è contenuto al suo interno.
È nota pure con il nome di Villa della Lupa per la presenza, in passato, di alcuni eccezionali esemplari di lupi rinchiusi in una gabbia ed altri animali che incuriosivano tutti, me inclusa, quando da bambina mi recavo con i miei a curiosare allegramente qua e là!
E’ dotata di una pianta irregolare, cinta da un basamento con delle ringhiere, due ingressi principali, di cui uno di fronte al Palazzo della Prefettura e della Provincia, precisamente in Via XXV Luglio e due secondari.
Ultimamente, ha subito notevoli interventi di restauro, degni del suo essere il cuore verde pulsante della città. Nel collage fotografico a pie articolo sono state inserite foto d'epoca.
Nella parte centrale della villa vi è un’edicola a pianta circolare ed un vestibolo coperto adibito a bar ed inoltre, un piccolo aquarium, è ricca di viali e giostre varie per la gioia dei più piccini, oltre a rigogliose piante ornamentali dove si può ascoltare passeggiando tranquillamente o immersi nella lettura di un buon libro, il cinguettio degli uccelli ed il verso dei colombi che fanno da sfondo al caotico traffico cittadino, rinchiuso all'esterno.
Un’incantevole oasi di pace e benessere, con tanto di fontana zampillante!
E’ inoltre, dimora simbolica degli eroi salentini e nazionali. Oltre al busto di Giuseppe Garibaldi realizzato dallo scultore e pittore Eugenio Maccagnani nel 1887 e dell’illustre medico salentino Gaetano Stella, realizzato da Giuseppe Mangionello, scultore, pittore ed architetto nel 1888, vi sono i busti in pietra di molti uomini insigni della Provincia, realizzati dai più celebri scultori locali e principalmente dallo stesso Maccagnani negli anni 1887 e 1889: Antonio De Ferraris detto "il Galateo", Cosimo De Giorgi, Pietro Marti, Gaetano Martinez, Oronzo Massa, Francesco Milizia, Giuseppe Palmieri, Antonio Panzera, Giuseppe Pellegrino, Giuseppe Petraglione, Giuseppe Pisanelli, Leonardo Prato, Luigi Scarambone, Tito Schipa detto "l’usignolo del bel canto", Gaetano Stella, Tancredi Di Lecce e Giulio Cesare Vanini.
Sino la fine degli anni 70, all'interno della villa, in una apposita gabbia, c'era una lupa vera, simbolo della città di Lecce. Lo stemma della città (opera dell'artista Giuseppe Nicolardi), infatti, reca una lupa incedente e un albero di leccio coronato da cinque torri. La lupa e il leccio sono gli elementi simbolici che hanno dato il nome alla città. Lecce, infatti, ha una derivazione glottologica sia dall'antico nome della città, Lupiae, sia dal termine ilex che significa "leccio".
L'antichissima origine della città è attestata da numerosi avanzi archeologici trovati nel luogo. I Romani crearono la leggenda secondo la quale fondatore della città sarebbe stato Malennio, re dei Salentini e antenato dell'Imperatore Marco Aurelio. I Greci la chiamarono Luppia, con i Normanni il nome si trasformò in Licea, con gli Svevi in Litium che, attraverso le naturali mutazioni fonetiche divenne ben presto Lizze, poi Liccio e finalmente Lecce, e da questo si può comprendere il significato dello stemma civico che è raffigurato appunto da un lupo appostato sotto il leccio, come dimostrato dal bellissimo mosaico presente in Piazza Sant'Oronzo.
Giuliana
Nessun commento:
Posta un commento