lunedì 27 giugno 2016

TARANTO LA LEGGENDA DELLA SIRENA SKUMA by Giuliana

La storia d’amore che c’è dietro le sirene sedute sugli scogli del Lungomare di Taranto mi è piaciuta molto perché molto vicina ad un sogno 
Non si tratta di una storia d’amore come le altre. E’ piena di colpi di scena in stile fantasy: fiori magici, sortilegi, fate e altri cliché tipici. Eppure, è straordinariamente realistica perché i suoi protagonisti sono persone che hanno fatto un errore e hanno trovato la forza di perdonarsi.
Infatti, quella delle sirene di Taranto è la storia di un perdono reciproco, la più difficile dimostrazione d’amore che esista.
Le sirene appollaiate sugli scogli del lungomare di Taranto non sono quelle incontrate da Ulisse. Anche alle sirene Tarantine piaceva sedurre i naviganti con canti e guizzi di pinna, ma la loro storia non ha nulla a che vedere con Circe, Itaca e con il Re Tritone.

Taranto, essendo bagnata da due mari, divenne meta prediletta dalle sirene che decisero di risiedervi in mondo stabile e di costruirvi il loro castello incantato.
All’epoca dei fatti, viveva in città una coppia di giovani sposi. Lei, una bellezza straordinaria. Lui, un prestante pescatore.
Proprio a causa del suo mestiere, il marito stava lontano da casa dall’alba al tramonto, se non addirittura, per giorni e giorni.
Un ricco signore tarantino cominciò a provare un vivo interesse per la sposa solitaria e approfittò dell’assenza del pescatore per corteggiarla e farle regali costosi. Un giorno riuscì a sedurla. La donna, in preda al rimorso, confessò tutto al marito quando rientrò a casa dal lavoro. Questi, l’indomani, condusse la bella moglie in barca e, non appena furono in alto mare, la spinse in acqua facendola affondare perché non sapeva nuotare.
Le sirene arrivarono in soccorso della ragazza appena in tempo e, affascinate dalla sua incredibile bellezza, la incoronarono loro regina col nome di Ariel di Schiuma (Skuma in gergo tarantino) perchè era stata portata dalle onde.
Nel frattempo, il pescatore si pentì del gesto compiuto e, credendola morta, tornò ogni giorno nel punto in cui l’aveva vista annegare a piangere amare lacrime.
Le sirene si incuriosirono per il suo comportamento e, decise ad impadronirsi della barca, lo fecero cadere in acqua. Lo condussero al castello incantato, Skuma lo riconobbe e pregò le sue nuove amiche di risparmiargli la vita.
Quando il pescatore si risvegliò a riva, ricordò quel che era accaduto e capì che nulla era più importante che ricongiungersi alla sua sposa. Una fata gli rivelò come liberare l’amata: raccogliere l’unico fiore di corallo bianco dal girdino delle sirene.
Il giorno seguente, si procurò un’altra barca e in mezzo al mare si mise a urlare a squarciagola il nome della moglie. Skuma fuggì dal castello e raggiunse il pescatore, riabbracciandolo calorosamente.
Prima di lasciarla tornare dalle sirene, il pescatore riferì alla moglie che l’unico modo per liberarla una volta per tutte era impadronirsi del fiore di corallo bianco e consegnarlo alla fata. Skuma elaborò un piano diabolico e il marito fu pronto ad obbedirle alla lettera il giorno seguente.
Usò tutti i loro risparmi per comprare bellissimi gioielli, li mise in barca e si addentrò nel golfo di Taranto. Le sirene lasciarono incustodito il castello perché ingolosite da gemme e pietre preziose.
Skuma poté così agire indisturbata, rubare il fiore di corallo e portarlo alla fata che attendeva sulla spiaggia.
La fata agitò la sua bacchetta e, sollevò un’enorme onda che trascinò via le sirene dal golfo di Taranto, mentre Skuma e il pescatore si risvegliarono, l’uno accanto all'altra, in riva al mare. Di nuovo uniti – o, forse, uniti davvero per la prima volta – ritornarono insieme a casa.


Le statue delle sirene sul lungomare di Taranto sono state realizzate dallo scultore Francesco Trani in cemento marino per renderle più resistenti all'azione corrosiva dell’acqua e alla salsedine.

Giuliana

2 commenti:

  1. Non sono mai stata a Taranto ma spero di riuscire ad andarci un giorno. Bellissimo post, l'ho letto tutto d'un fiato :)
    Un abbraccio,
    Angi

    www.mammatoday.com

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  2. Ciao Angela,
    la nostra bellissima Italia tutta da scoprire!!
    Grazie della visita!! buona serata!!
    Kly

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